Calabria: 17mila richieste di cassa integrazione. Solo 8 mila quelle evase. C’è chi il sussidio lo attende da marzo, come Pasquale, 51 anni, barista di Vibo Valentia. Fa parte dell’esercito dei lavoratori costretti a ricorrere agli ammortizzatori sociali per l’emergenza Covid 19.

 

Da qualche giorno ha ripreso a sgobbare, con l’amarezza di chi non percepisce un euro da marzo. Molti bussano alla porta del sindacato che tenta ogni strada per tutelare i diritti dei lavoratori che a volte incappano in errori.

«4mila pratiche respinte»

«Basti pensare – ci fa notare Raffaele Mammoliti, segretario generale dell’Area vasta Catanzaro, Crotone e Vibo – che circa 4mila pratiche destinate al fondo di solidarietà dell’artigianato, sono state inviate per sbaglio all’Inps o alla Regione che le hanno respinte, allungando di fatto i tempi di erogazione del fondo». E poi c’è la questione relativa al personale impiegato all’Inps.

Personale esiguo all'Inps

«Dieci addetti hanno dovuto lavorare circa 17mila pratiche – commenta il segretario della Cgil –, mentre nelle Regione Lazio, che ha lo stesso numero di lavoratori in cassa integrazione, ha impiegato 90 addetti che hanno evaso e liquidato tutte le pratiche nei tempi previsti».

 

Va dunque rafforzato il personale. Non c’è dubbio. Ma la preoccupazione di Mammoliti sono i lavoratori stagionali. Quei 4mila padri e madri di famiglia il cui futuro è appeso a un filo.

Gli stagionali del turismo appesi a un filo

«In Calabria la situazione è critica – ammette – la provincia di Vibo Valentia è l’area più a rischio. Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti. Alle migliaia di lavoratori del turismo non potranno bastare due mesi di reddito di emergenza. Come faranno a sopravvivere il prossimo inverno? La Regione Calabria – conclude il sindacalista – dovrà farsi carico sin da ora di questa emergenza sociale che rischia di sfuggire di mano».

 

Ma i problemi da affrontare sono tanti. Lo sa bene Abdel Ilah El Afia, del coordinamento immigrazione Cgil Vibo. A lui si rivolge un giovane ivoriano, in Calabria con regolare permesso di soggiorno. Da tre anni lavora in un campeggio della costa vibonese, con la qualifica di operaio generico. Quest’anno la chiamata non è ancora arrivata. Come non è arrivato il bonus. Una mancata crocetta sul contratto di lavoro, ha fatto sì che la sua domanda venisse rigettata dall’Inps.

Il sit-in di protesta

All’Istituto nazionale di previdenza sociale si rivolge il sindacalista: «Bisogna risolvere la questione di tutti quegli stagionali ingiustamente esclusi dal bonus per un cavillo sul contratto di lavoro. Basterebbe fare un estratto contributivo per accertare il lavoro stagionale. Bisogna garantire un sussidio a questi lavoratori, perché ne hanno diritto».

 

Ai microfoni di LaCnews24 Abdel Ilah El Afia annuncia un sit-in di protesta che si svolgerà la prossima settimana davanti alla Prefettura di Vibo e all’Inps.