Lo stabilimento di Porto Salvo produceva milioni di confezioni l’anno di frutta e verdura destinate alle mense scolastiche di mezza Italia (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Cof Spa è stata dichiarata fallita. La grande azienda calabrese, leader nel settore della lavorazione e della conservazione di frutta e ortaggi, finisce la sua corsa con l’epilogo più drammatico per un’impresa.
La dichiarazione di fallimento emessa dal Tribunale di Vibo Valentia chiude anche il capitolo del piano concordatario, che nel febbraio scorso l’azienda aveva presentato al fine di scongiurare l’esito più nefasto, nel tentativo - scrivevano i vertici aziendali - «di dare continuità a quanto costruito in oltre venti anni di attività».
A condurre l’impresa verso il crack - secondo quanto sostenuto dalla stessa azienda in un comunicato stampa, in occasione della presentazione 8 mesi fa del piano di salvataggio, sono state - «le continue insolvenze che si registravano nel mondo della distribuzione italiana». Il mancato incasso di diversi crediti «hanno compromesso i rapporti bancari determinando un effetto a cascata, con la sospensione di tutti gli affidamenti bancari con conseguente deteriorarsi del normale ciclo finanziario e l’impossibilità a far fronte regolarmente all’adempimento delle proprie obbligazioni».
La pandemia da Covid ha poi rappresentato il colpo di grazia, «compromettendo tutte le iniziative che erano state precedentemente avviate».
La Cof conta circa 60 dipendenti, impiegati nello stabilimento industriale di Porto Salvo, a Vibo Marina, la frazione marinara della città capoluogo. Nel 2019 il fatturato dell’azienda aveva un range tra i 6 e i 30 milioni di euro. L’entità del fallimento sarebbe invece di circa 7 milioni di euro.
Fino al 2018 produceva circa 20 milioni di confezioni di frutta e verdura l’anno e si era aggiudicata l’appalto per sei anni della fornitura alle mense scolastiche della Lombardia. Poi la pandemia e la didattica a distanza hanno mandato tutto in fumo.