«Con questo lavoro, da 42 anni, ho mantenuto una famiglia e ho sposato tre figli. Da oggi non so dove andremo a finire». E' la voce di uno dei tanti lavoratori della Valtur di Capo Rizzuto, nel crotonese, licenziati insieme agli altri più di duecento – tra gli a tempo indeterminato e determinato - dal gruppo imprenditoriale Investindustrial, proprietario di uno dei marchi top al mondo per i villaggi vacanze. L'azienda ha bloccato l'avvio delle attività dei villaggi estivi di Favignana, Ostuni, Porto Rosa, Torre Chia, Garden Club Toscana e Colonna Beach, inserendo anche quelli di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, e di Simeri, nel catanzarese. C'è tanta rabbia per lavoratori che da oltre 30, 40 anni fanno parte di questo storico marchio italiano, per il quale sul territorio hanno sempre lavorato con la stessa energia per i benefici economici che ha portato. Da oggi, si ritrovano in mezzo ad una strada, gente che ha dato tutto l'amore e la passione per questo impiego, non si riesce a capacitare di questa situazione così drammatica.

 

«E' inaccettabile – dichiara un altro lavoratore – in una realtà del genere dove non c'è un'altra alternativa, non c'è nessuna prospettiva, siamo rimasti comunque sul posto di lavoro per tentare di mantenere la struttura per evitare di dare un impatto negativo a chi vuole venire ad acquistare il villaggio di Capo Rizzuto». Questo poiché, il gruppo imprenditoriale che fa capo ad Andrea Bonomi sembrerebbe stia tentando di “spacchettare” l'intera composizione di villaggi turistici Valtur, per venderli singolarmente. Se non subentra qualche investitore, il lavoro che comunque stanno portando avanti a Capo Rizzuto sarebbe vano; i rumors dicono che ci dovrebbero essere già qualche acquirente. Nelle scorse ore – come riporta anche l'Adn Kronos – il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha incontrato l'azienda e i sindacati, chiedendo ai primi di mantenere unito il gruppo Valtur e di ricercare investitori “interessati a mantenere unito il perimetro aziendale e occupazionale, e che offrano inoltre concrete prospettive di continuità nel lungo periodo ad una delle maggiori realtà italiane del settore del turismo e ai suoi lavoratori”.

 

La situazione sul territorio crotonese è abbastanza complessa poiché c'è gente che aspetta di lavorare per tre mesi all'anno, poiché la maggior parte dei lavoratori sono stagionali, e se vengono meno, viene meno anche l'economia locale, in un territorio già martoriato di suo, con un Comune commissariato e che ha visto un'altra realtà come la Misericordia, che dava lavoro a tante persone, sgretolarsi. Il villaggio di Capo Rizzuto ha oltre cinquant'anni di storia, e «distruggere un nome come la Valtur – dichiara un lavoratore – è inaccettabile perchè ci siamo molto legati. E' vergognoso, una cosa terribile».

 

Un fulmine a ciel sereno che ha colpito questi lavoratori, poiché non ci sono stati nessun tipo di avvisaglie di licenziamenti da parte dell'azienda negli ultimi tempi. «Sarà il colpo di grazie per il territorio di Isola Capo Rizzuto e non solo - ha dichiarato il dirigente Filcams Cgil di Crotone Armando Labonia – se immaginiamo che mediamente 1200 persone settimanalmente transitavano nel villaggio di Capo Rizzuto, e altrettanti in quello di Simeri, questo si ripercuoterà maggiormente sull'economia locale».


«Per impegni e circostanze varie non siamo riusciti ancora ad incontrare i commissari di Isola Capo Rizzuto – ha dichiarato il segretario Fisascat Cisl di Crotone Salvatore Federico – ma sicuramente ci sarà un'assemblea con i sindacati e la cittadinanza dopo le festività pasquali. Siamo costantemente aggiornati con il sindacato nazionale, partecipiamo anche noi stessi ai tavoli al Ministero, poiché al di là della situazione prettamente lavorativa, ci tocca da vicino. La preoccupazione è che il management vorrà spacchettare il tutto e ciò sarebbe deleterio; in questo momento non ci sono nemmeno le condizioni per impostare le trattative per come vorremmo noi. Abbiamo fatto appello al Ministero, sappiamo che c'è qualche interesse, e speriamo che vada in porto, poiché Valtur rappresenta il marchio italiano nel turismo nel mondo. Per cui ci auguriamo, anche in “zona Cesarini”, che qualcosa possa venir fuori, altrimenti assisteremo a un altro dramma nel nostro territorio».