Il percorso è stato avviato ad inizio pandemia, quando il Comune di Crotone era retto dal commissario straordinario, Tiziana Costantino. L’allora presidente della Camera di Commercio, Alfio Pugliese, oggi commissario straordinario dell’ente camerale pitagorico, aveva intrapreso una interlocuzione per cercare di rispondere al bisogno di liquidità delle imprese del territorio, in sofferenza a causa delle crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria. Da allora, l’ente camerale non ha mai smesso di lavorare per trovare soluzioni che potessero anche garantire agevolazioni per l’accesso al credito.

Uno strumento per le imprese

I risultati iniziano a concretizzarsi oggi, con la messa in campo di uno «strumento che – ci spiega Pugliese - prevede l’utilizzo di fondi ministeriali prevenzione usura di cui alla legge 108/96 e fondi locali, che insieme a un Cofidi convenzionato e il coordinamento di enti locali, banche e dell’Abi, riesce a dare una risposta concreta per superare le criticità per quanto riguarda la valutazione del merito creditizio, dando risorse liquide alle imprese che soffrono la crisi». In particolare, «l’iniziativa prevede che – è stato sottolineato in una nota - tramite i Cofidi esistenti sul territorio, siano istituiti speciali fondi antiusura destinati a garantire fino all'80% le Banche che concedono finanziamenti a medio termine ed all'incremento di linee di credito a breve termine a favore delle PMI a elevato rischio finanziario».

La disponibilità degli istituti di credito

Pochi giorni fa un primo, decisivo incontro tra Camera di Commercio, associazioni di categoria facenti parte di Rete Imprese Italia ed i principali istituti bancari del territorio, durante il quale si è registrata la «massima apertura da parte dell’Istituto San Paolo – Banco di Napoli, che ha auna certa rilevanza a livello nazionale. Con altri istituti avvieremo lo stesso ragionamento nei prossimi giorni e stessa cosa faremo con l’Abi che va a chiudere il cerchio di questa nostra operatività».

Economia fragile

Il progetto, che al momento è nella sua fase preliminare, dovrebbe concretizzarsi già nel prossimo mese di marzo. Una risposta importante per l’economia crotonese, particolarmente fragile «che soffre di più rispetto ad altri territori». La provincia di Crotone ha bisogno di «maggiore attenzione da enti locali, istituzioni e soprattutto dalla politica per cercare di capire, finalmente, che indirizzo di sviluppo dare al nostro territorio».