Non c’è solo il fondo irlandese Heritage interessato all’acquisizione dell’Abramo Customer Care, dopo la richiesta di concordato preventivo. Al Tribunale di Roma, nel pomeriggio di venerdì scorso, è stata presentata una seconda offerta da parte di un secondo potenziale acquirente. Si tratta della System House, fondata nel 1981 a Reggio Calabria da Agostino Nicola Silipo - che ne è amministratore delegato - con sede legale a Roma e 12 sedi su tutto il territorio nazionale. «Una realtà consolidata nel mondo dell'outsourcing» fanno sapere dall’azienda, che per l’Abramo Customer Care ha elaborato «un progetto ambizioso ma con connotati tutti Italiani».

Offerta tardiva?

L’istanza dell’azienda reggina, però, viene giudicata dalla proprietà «tardiva e non esauriente», fa sapere il direttore generale del gruppo Abramo, Giovanni Orestano, che in una nota stampa sottolinea «l’esigenza di addivenire a una rapida soluzione del passaggio societario in quanto la gestione di servizi strategici per i propri clienti da parte di Abramo CC non è compatibile con tempi prolungati di incertezza».

Silipo però precisa «che le trattative con la società di Abramo erano già in corso prima del deposito del concordato, e che non ci sono mai stato termini perentori né solleciti per l’offerta, pertanto si affida alle decisioni del tribunale con fiducia, e che prossimamente incontrerà i sindacati per esporre il piano industriale che prevede la salvaguardia di tutti i perimetri occupazionali delle società coinvolte».

Decide il Tribunale di Roma

Al contrario, invece, l’offerta di Heritage – che prevede l'affitto dell'intero complesso aziendale con opzione di acquisto - è ritenuta da Orestano «tempestiva, congrua e soprattutto in linea con gli obiettivi di continuità aziendale e di mantenimento dei livelli occupazionali».

«Abbiamo lavorato – commenta Orlando Taddeo, fondatore e Managing Partner di Heritage Ventures Ireland – con il management per due mesi all’elaborazione di un nuovo piano di rilancio della Abramo Customer Care. Siamo totalmente allineati con la proprietà ed attendiamo fiduciosi la formalizzazione del positivo orientamento da parte del Tribunale di Roma che dovrebbe pronunciarsi in tempi brevissimi. Siamo pronti a metterci al lavoro come di nostra consuetudine».

A decidere comunque sarà il Tribunale di Roma, che dovrebbe pronunciare nelle prossime settimane. Ma la presentazione di un seconda offerta potrebbe, verosimilmente, allungare i tempi dell’operazione.