«Il tentativo di raffreddamento del conflitto esperito, in data odierna, dal vice prefetto dottor Turco si è concluso con esito negativo. I rappresentanti del Comune di Cosenza dirigenti Nardi e De Rose, presenti al tavolo, non sono stati nelle condizioni di offrire alcuna garanzia e risposta alle richieste di sindacati, rsu e lavoratori». A comunicarlo in una nota congiunta sono le sigle sindacali Cgil Fp, Csa Ral, Uil Fpl, Cisl Fps, Silpol e Diccap. All’origine della protesta rivendicazioni di natura salariale, applicazioni contrattuali, rapporti sindacali e sicurezza del lavoro: «I dipendenti del Comune di Cosenza - si legge -  lamentano la mancata corresponsione di parte del salario accessorio dell’anno 2018, il differimento di quanto previsto con il contratto integrativo 2019, sottoscritto ormai da svariati mesi e, l’insufficienza delle condizioni di sicurezza, specie con riferimento agli uffici allocati in palazzo Ferrari ed al Comando Polizia Municipale di via Bendicenti». I sindacati, proprio su palazzo Ferrari, sottolineano che «attesa la presenza di coperture in cemento/amianto nonché i dubbi circa la staticità/dinamicità della struttura, alcuni mesi addietro, in fase conciliativa venne sottoscritto, in Prefettura, verbale, riguardante la messa in sicurezza, tra rappresentanti del Comune e dei lavorati, accordo, purtroppo, del tutto disatteso».

 

Per quanto riguarda «fabbisogno triennale, piano delle assunzioni e mobilità dei dipendenti» le sigle sindacali fanno sapere che «non si è raggiunta l’intesa». «Particolare disagio - continua la nota -  è stato rappresentato dagli operatori della polizia municipale che soggetti a turnazioni, prestazioni straordinarie e reperibilità non percepiscono le relative remunerazioni». «A fronte delle problematiche sollevate dai lavoratori» dicono i sindacati Cgil Fp, Csa Ral, Uil Fpl, Cisl Fps, Silpol e Diccap  «il Comune di Cosenza ha opposto difficoltà di cassa, che però non impediscono la programmazione di manifestazioni e spettacoli di piazza, e null’altro, senza neanche cercare la possibilità di onorare, pur dilazionate nel tempo, le spettanze contrattuali dei dipendenti. Di conseguenza non è stato ritirato lo stato di agitazione in essere». E aggiungono: «Dell’occorso saranno dettagliatamente informati i lavoratori nel corso dell’assemblea che sarà proclamata nella prossima settimana. I dipendenti saranno chiamati a manifestare il malessere con una serie di azioni di protesta e di lotta da programmare ad oltranza».