C’è ancora tanta incertezza su quella che sarà la stagione estiva nella perla dello Ionio. È solitamente il mese di aprile quello in cui la città di Soverato, dove sventola ancora la bandiera blu, si risveglia in tutta la sua bellezza e le strutture balneari, circa una trentina su questo tratto di costa, iniziano i lavori di manutenzione e ad accogliere i primi turisti. Ma gli effetti del Coronavirus sono pesanti e anche nella città ionica si pensa alla ripresa con non poche difficoltà.

«Non c'è tempo da perdere»

«Guardiamo all’estate con un grosso punto interrogativo – afferma il sindaco Ernesto Alecci – perché sia noi amministratori che gli operatori del settore non sappiamo ancora come organizzare l’attività: non sappiamo a che distanza mettere gli ombrelloni, come sistemare le sale della ristorazione e anche che pianta organica mettere in campo. Lo scorso anno  proprio di questi tempi partivano le prime assunzioni. Aspettiamo che il governo centrale e la Regione Calabria ci diano delle linee guida, noi siamo pronti per partire: abbiamo già bandito la pulizia della spiaggia, lo faremo nei prossimi giorni, partiremo a breve con la manutenzione del verde ma abbiamo bisogno di chiarimenti al più presto – ribadisce il primo cittadino – perché ho paura che con i tempi arriveremo tardi. E in più ci sarebbe anche tutto l’indotto che lavora intorno al turismo stagionale che rischia purtroppo di rimanere a casa con gravi ripercussioni economiche».

Lo sfogo di Alecci

Dunque per Alecci, che da subito ha gestito in maniera virtuosa l’emergenza sanitaria in città con una serie di servizi per anziani, famiglie e persone bisognose grazie al contributo delle associazioni di volontariato del territorio, non c’è tempo da perdere e chiede al governo misure snelle e veloci per aiutare gli amministratori locali lasciati in trincea con poche risorse umane ed economiche.

«Ora tutti i nodi stanno venendo al pettine ed è quello che abbiamo sempre saputo e cioè che spesso i posti e le postazioni verticistiche sono occupati non per meritocrazia ma grazie al clientelismo e questo lo stiamo pagando a caro prezzo – è lo sfogo del primo cittadino che nei giorni scorsi aveva affidato anche ai social le sue riflessioni –. Questo ci preoccupa e ci fa constatare che nella nostra regione non eravamo preparati a tutto ciò.  

Per fortuna il virus ci ha solamente sfiorato  e non oso immaginare cosa sarebbe accaduto altrimenti. Quando ci si candida a fare il sindaco si sa che non esiste l’ordinaria gestione, siamo sempre in emergenza. Però in questo periodo in cui il fardello sulle spalle è aumentato, purtroppo ci siamo resi conto che i problemi sono troppi e che non possono essere scaricati solo sugli amministratori locali senza  nessun coordinamento con gli enti superiori».

Il rilancio degli enti territoriali

Per Alecci quello che serve è sicuramente «un rilancio degli enti territoriali che hanno subito in questi anni soltanto dei tagli. Quest’estate sarà complicato gestire anche le spiagge libere, i parchi, i giardini perché non abbiamo il personale per poterlo fare eppure sono sicuro che queste responsabilità ancora una volta saranno affidate ai sindaci, alle amministrazioni locali. Quindi c’è bisogno di risorse per permetterci di mettere in campo gli strumenti adatti per contrastare questa emergenza».