Ampio dibattito sui grandi temi del territorio nel corso dell'assemblea celebrata simbolicamente nell’ex tribunale: si è discusso anche di sicurezza dopo i gravi atti intimidatori che hanno colpito cittadinanza e istituzioni
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Sicurezza, insediamento industriale Baker Hughes, parco eolico off shore: il consiglio comunale di Corigliano Rossano quest’oggi ha ospitato il dibattito su alcuni dei grandi temi e delle grandi vertenze territoriali.
Per l’occasione, l’assise – a cui erano stati invitati tutti i sindaci del territorio, le forze dell'ordine, il presidente del Tribunale di Castrovillari, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari, la procura, la questura, le associazioni di categoria, i consiglieri regionali, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e la locale deputazione, moltissimi dei quali assenti – si è riunita, per lanciare un chiaro segnale, nello stabile che ospitava il tribunale di Rossano.
Apertosi con un momento di commozione nel ricordare Raffaele Vulcano, il giovane consigliere comunale prematuramente scomparso, il consesso si è poi concentrato sui punti all’ordine del giorno.
Discordanti, ovviamente, le posizioni, soprattutto tra maggioranza e opposizione, anche se sul “tema” Baker Hughes è sembrata prevalere la linea benevola, nonostante la presenza dei rappresentanti del comitato a difesa del porto, strenuamente contrari all’ipotesi di un insediamento industriale al porto.
A margine, il sindaco Flavio Stasi ha fatto il punto ed espresso, su tutto, la sua contrarietà al parco eolico off shore.
«Sicurezza, Roma deve rendersi conto che non siamo un paesino»
«I continui atti intimidatori e l’attacco diretto alle istituzioni (l’incendio doloso dell’auto della presidente del consiglio comunale, Marinella Grillo, ndr), temo che a Roma non siano stati percepito per quelli che sono. È stato sbagliato chiudere il tribunale di Rossano perché dove lo Stato arretra, la criminalità avanza, e sarebbe diabolico non istituire il tribunale di Corigliano Rossano. Quanto sta accadendo – ha dichiarato Stasi ai microfoni di LaC News24 – è la lunga conseguenza di un progressivo arretramento delle istituzioni che ormai è percepito dalla comunità ed anche dai criminali. Mi auguro che queste cose vengano percepite finalmente dallo Stato. Corigliano Rossano non è un paesino, il nostro non era un tribunalino, ma una città di 80mila abitanti ed il palazzo di giustizia era almeno il doppio di quello che l’ha accorpato. Non vogliamo la soppressione degli altri presidi di giustizia ma aspiriamo all’istituzione del tribunale di Corigliano Rossano. Le istituzioni devono capire costa sta accadendo, qual è il tessuto economico-produttivo e sociale in cui questi atti si stanno perpetrando. L’intervento del Battaglione Calabria e l’operazione “Alto impatto” sono una risposta episodica ma non bastano, servono soluzioni strutturali a questi problemi».
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«Baker Hughes? Non sono contrario, ma ci dicano tutto»
Rispetto all’opportunità di un insediamento industriale, il sindaco è sembrato favorevole ma con dei distinguo. «Baker Hughes è una società seria che propone un investimento interessante. Sono felice – ha detto – che ci siano dei comitati civici che si oppongono e che della questione se ne dibatta, democraticamente, in consiglio comunale. Ma va posta nel merito ed è in questa direzione che stiamo agendo, tant’è che ho chiesto a Baker Hughes delle integrazioni documentali. Se si parlasse di combustione sarei assolutamente contrario – ha sottolineato Stasi – ma se si tratta di assemblaggio e verniciatura di moduli dobbiamo capire se ci sono profili di incompatibilità ambientale ed è quello che stiamo facendo. Detto questo, vogliamo che il porto continui a perseguire le sue vocazioni ittiche, turistiche, ma si può pensare anche ad insediamenti diversi che possano coesistere. Del resto un'installazione di altro tipo c’è già ed è molto più degradante di quello che ci viene proposto (movimentazione di materiale ferroso, ndr)».
Il sindaco Stasi è apparso più che critico nei confronti dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale, alla quale ha chiesto chiarezza. «Vorrei che l’Autorità portuale apra un confronto sulle prospettive del nostro porto, ci dica cosa intende fare per la banchina croceristica al momento presente solo sulla carta, sulle misure reali per i pescatori, che non sono da percepire di certo come ospiti indesiderati».
«Non si vuole mettere mano al piano regolatore portuale – è stata un’altra stoccata nemmeno troppo indiretta al presidente Andrea Agostinelli – perché credo vi sia una complessiva sottovalutazione dell’urbanistica portuale, e quindi, delle prospettive di sviluppo. Di conseguenza non si vogliono assumere l’impegno di programmare investimenti ed è questo il punto. Un piano regolatore deve essere corredato da un piano degli investimenti: nel nostro caso si vuole tenere tutto fermo».
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«No al parco eolico off shore»
Ma se su Baker Hughes la posizione di Stasi è di apertura, sul parco eolico off shore appare «contrario perché non credo ci siano ricadute positive per il territorio. Non siamo stati interessati ma ci muoveremo in modo istituzionale. Immagino si possa riprendere un percorso che ha una valenza ambientale, su cui sono intervenuto alcuni mesi fa quando sono stato audito in commissione regionale per l’istituzione del parco del Coriglianeto. In quell’occasione ho riferito dell’esigenza di ragionare anche sul parco della Posidonia, le cosiddette praterie di posidonia oceanica che, guarda caso, si estendono proprio in quello specchio di mare in cui vogliono istallare il parco eolico off shore tra Corigliano Rossano e Mandatoriccio. È un progetto che non mi invento io, si tratta di una proposta di legge regionale presentata nel 2003 dall’ex consigliere regionale Raffaele Senatore in cui vengono riportati studi approfonditi. Confido nel fatto che l’istituzione di una misura a tutela della posidonia possa essere uno strumento valido per impedire il parco eolico al largo del nostro mare. In questo caso, a differenza della Baker Hughes, non credo vi sia alcuna possibilità di concertazione».
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«Giochi fatti? Non mi rassegno, come sulla tratta alta velocità Praia-Tarsia»
«In entrambi i casi l’amministrazione comunale non ha potere decisionale ed è sempre l’ultima a sapere, seppure subisca le ricadute principali. Proveremo ad esercitare un’azione istituzionale e politica, un po’ come quella sulla tratta ferroviaria ad alta velocità Praia-Tarsia (la cui soppressione in favore della Praia-Paola, di fatto isolerà per sempre la Sibaritide dall’alta velocità-alta capacità, ndr) sulla quale continuo e continuerò a perorare la causa anche se mi sento molto solo. Mi auguro – ha concluso il sindaco di Corigliano Rossano – che si possa sollevare un’azione unitaria del territorio».