Derrate alimentari, indumenti e farmaci. Il sociale chiede aiuto, la domanda aumenta a causa della pandemia. A Corigliano Rossano sono circa 60 le famiglie indigenti. Senza contare la massiccia presenza di immigrati in condizioni di totale povertà. Le zone più esposte sono i centri storici, ma non di meno sono le periferie.  

Anna Martilotti è assistente sociale e componente dell’èquipe pon-inclusione, opera nell’ambito di un gruppo di lavoro che si occupa di casi di indigenza, con disabilità fisiche e psichiche, ma anche di chi in questi mesi ha perso il posto di lavoro a causa della pandemia e dell’ampia fascia dei beneficiari di reddito di cittadinanza. La pandemia è intervenuta drammaticamente anche in quelle fasce sociali una cui larga parte vive di lavoro nero che garantisce un minimo di entrate. Ora è venuto meno anche quel supporto. L’emergenza è talmente alta che ci sono «difficoltà di natura economica anche per l’acquisto di beni di prima necessità».
L’Associazione Azzurra di Corigliano-Rossano descrive una situazione difficile e complessa. In queste festività di Pasqua ci si sta adoperando in piccole attenzioni rivolte ai bambini e ai diversamente abili. Il presidente Antonio Gallina racconta di esperienza drammatiche di famiglie in povertà e con disabili da gestire. «Purtroppo in alcune occasioni lo Stato c’è, in altre meno. È un mondo ampio in cui non tutti, vuoi per orgoglio o vergogna, manifestano le condizioni di estremo disagio. Ed è qui che la rete del volontariato deve sapersi muovere». Il vice sindaco Claudio Malavolta, presente in un incontro di solidarietà voluto da Coldiretti, ha messo in evidenza come la povertà sia presente trasversalmente in tutte le aree del territorio: «L’Amministrazione sta lavorando nella direzione di stilare progetti adeguati intercettando fonti di finanziamento ai vari livelli a copertura».  

I produttori a sostegno dei meno abbienti

In queste ore è in atto la distribuzione di pacchi alimentari su iniziativa di Coldiretti. Alessandro Piluso, responsabile zonale di Coldiretti- Corigliano, ha sottolineato come a un anno di distanza dalla pandemia continuano ad aumentare le famiglie in stato di bisogno. «I produttori si stanno adoperando per sostenere chi vive in condizioni di estrema difficoltà», ha affermato. Tema ripreso da Stefano Pirillo, vice presidente di Coldiretti-Corigliano, che aggiunge come la catena di solidarietà di Coldiretti sia improntata alla donazione di prodotti italiani.

Enrico Parisi, delegato Coldiretti Calabria Giovani imprese, ha messo in evidenza il lavoro di squadra tra aziende e l’importanza del supporto del Governo che sostiene la campagna di solidarietà. «L’area jonica ha contribuito in 14 comuni, ha sostenuto il presidente Coldiretti Rossano Antonino Fonsi, donando prodotti agricoli di filiera Italia». Sono iniziative di supporto ai meno abbienti da un lato, mentre dall’altro si tenta, in questo periodo difficile, di aiutare anche le imprese che soffrono i contraccolpi dell’epidemia.«Noi andiamo avanti a tutela del made in Italy, ha affermato Gino Vulcano- responsabile di zona Rossano, spesso al centro di duri attacchi». Dal terzo settore e dal sociale è partita un’azione corale. E tutto questo in un momento difficile determinato dalle prescrizioni Covid che limitano gli aspetti organizzativi.