VIDEO | Dopo l'annuncio del possibile investimento del colosso americano nel retroporto di Gioia Tauro in tanti si recano nella sede sindacale per saperne di più ma il segretario della Filt Cgil ammette: «Non ne sappiamo nulla»
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Anche alla Cgil, come del resto al comune di Gioia Tauro, non hanno informazioni ufficiali sull’arrivo di Amazon in Calabria, con «l’aggravante – spiega il segretario Salvatore Larocca – che c’è un via vai di disoccupati che chiedono come poter fare domanda per essere assunti». L’effetto annuncio di questi giorni, nella sede della struttura comprensoriale del sindacato di Landini, ha impennato l’ansia collettiva e il segretario regionale della Filt aggiunge: «Non solo non sappiamo che risposte dare, ma è pure grave che un sindacato non possa andare oltre quello che la stampa riporta».
Le dichiarazioni rese nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha detto di aver avuto un contatto con il colosso americano della logistica, hanno fatto deflagrare un caso, che di certo per ora ha solo il fatto che nel retroporto esiste un capannone costruito «secondo i desideri di Amazon».
Poche informazioni, se non quelle relative a ciò che si vede nell’area di 37.000 mq – opzionata dalle società Gicos e Gestione immobiliare Srl – che hanno fatto deflagrare aspettative datate. «Non c’è campagna elettorale in cui non arrivi qualcuno a Gioia Tauro ad annunciare l’interesse di Amazon», aggiunge Larocca. «Noi siamo favorevoli a questo tipo di investimento di una società che nel Sud non ha ancora piattaforme di rilievo – conclude Larocca – che sarebbe in grado anche di attivare un sistema favorevole ad altri insediamenti nel settore della logistica, ma certo vogliamo essere messi nelle condizioni di conoscere con certezza tempi e profili contrattuali».