All'unisono le due sigle sindacali: «Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del premier e del suo esecutivo, è stata considerata insoddisfacente»
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Sciopero generale di 8 ore per il prossimo 16 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma e il contemporaneo svolgimento di analoghe e interconnesse iniziative interregionali in altre 4 città contro la manovra 2022. A deciderlo Cgil e Uil che tra venerdì scorso e oggi hanno riunito i propri singoli organismi statutari per una valutazione della legge di bilancio.
«Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del Premier Draghi e del suo esecutivo, la manovra è stata considerata insoddisfacente», dicono all'unisono le due confederazioni affidando le critiche a un lunghissimo elenco di punti dolenti: «Fisco, pensioni, scuola, politiche industriali e contrasto alle delocalizzazioni, contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile», dicono i sindacati.
Saranno i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, ad intervenire dalla manifestazione di Roma, che si svolgerà a Piazza del Popolo, si legge nella nota unitaria che rinvia alla conferenza stampa di domani alle 17.30, all’Hotel Londra in Piazza Sallustio a Roma nel corso della quale Landini e Bombardieri illustreranno le ragioni e le modalità dello sciopero.
Cisl: «Sbagliato ricorrere allo sciopero»
Sempre domani si riunirà la segreteria della Cisl per una valutazione dello sciopero generale contro la manovra proclamato da Cgil e Uil. E in serata la nota del segretario Sbarra: «La Cisl considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa strutturale», spiega Sbarra.
«Tanto più considerati i rilevanti passi avanti fatti nell'ultimo mese sui contenuti della legge di bilancio. Risultati che valutiamo in modo positivo e che garantiscono avanzamenti su riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati, risorse per gli ammortizzatori sociali e contratti di espansione, maggiori stanziamenti per la sanità, importanti risorse per non autosufficienza, pubblico impiego, assegno unico per i figli, uniti all'impegno forte assunto dal Governo di aprire al più presto un confronto con il sindacato sulle rigidità della Legge Fornero e di accelerare la riforma fiscale», elenca.
«Per arrivare a traguardi concreti e duraturi non serve incendiare lo scontro in modo generalizzato: rischiamo di spezzare i rapporti sociali e industriali trasformando i luoghi di lavoro in campi di battaglia. Quello che serve oggi è l’esatto opposto: coesione, responsabilità e partecipazione sociale», spiega ribadendo come la manovra di oggi «è molto diversa e migliore di quella di un mese fa: merito di una mobilitazione sindacale intransigente, responsabile e costruttiva, che ha puntato a riallacciare i fili dell’interlocuzione senza conflitti sterili».
«I risultati - prosegue Sbarra- sono arrivati sulla via del dialogo e del confronto e su questa via la Cisl intende proseguire, in una fase decisiva per il futuro del nostro Paese, rinsaldando il dialogo sociale per ottenere nuovi avanzamenti e continuando ad esercitare pressione sul Parlamento per migliorare ulteriormente la manovra e la politica di sviluppo su lavoro e pensioni, politiche industriali e scuola, sostegno al reddito e caro-bollette, per assicurare nuove e maggiori opportunità ai nostri giovani».