VIDEO | Alcuni commercianti del capoluogo di regione annunciano la protesta: «Lo Stato non ci tutela e ci costringe a diventare abusivi»
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«Stiamo pensando di aprire forzatamente il prossimo martedì» spiega Antonella Loprete, hairstylist catanzarese. «E lo faremo in maniera illegale perché purtroppo lo Stato non tutelandoci ci costringe a diventare illegali». Prende forma anche a Catanzaro la protesta di parrucchieri e centri estetici, ormai allo stremo e costretti nuovamente alla chiusura per effetto della istituzione della zona rossa.
In ginocchio
«Al momento la nostra condizione economica è disastrosa» aggiunge Federica Barberio, titolare di un centro estetico. «C'è stata la mancata erogazione dei ristori da parte dello Stato e questo ha comportato un disastro per le nostre attività». Martedì prossimo andrà in scena, quindi, una apertura contro legge ma è una forma di provocazione contro misure anticontagio divenute insostenibili e che hanno messo in ginocchio molte attività commerciali.
Abusivismo
«In questa situazione aumenta l'abusivismo - spiega ancora Federica Barberio -. Noi da imprenditori diventiamo abusivi pur di ottemperare a quelli che sono i costi fissi». «È un diritto di ognuno dover e poter lavorare, diversamente non esistiamo più né come categoria né come persone».
Solo bollette e conti
Solo conti e bollette da saldare e fondi per la ripartenza al lumicino. «Le utenze e i canoni di locazione non sono stati sospesi e noi continuiamo solo a pagare sostenendo le spese». «Il lavoro svolto dall'inizio dell'anno ad oggi ci ha solo consentito a malapena di sopperire alle perdite del 2020 ma solo con i nostri sacrifici».