“Il Comune di Catanzaro ha commesso un errore nel determinare il calcolo della Tari, la tassa che dal 2014 serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è tenuto a versarla tutti coloro che possiedano a qualsiasi titolo locali che possono produrre spazzatura”. È l’accusa mossa da Francesco Di Lieto responsabile della Codacons. L’errore di computo del tributo che nel corso degli anni ha fatto lievitare il costo a carico delle famiglie è emerso a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dal Movimento 5 Stelle a cui il sottosegretario all'Economia Pier Carlo Baretta ha risposto ammettendo alcune irregolarità nelle modalità di calcolo.

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Errore di calcolo

“Si tratta di un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare, nel corso degli anni, il prelievo per le famiglie catanzaresi. La tassa - spiega Francesco Di Lieto - comprende una quota fissa ed una variabile. La quota fissa è legata alle dimensioni della casa, mentre quella variabile cresce in base al numero dei membri della famiglia, perché, più sono i componenti, più spazzatura si dovrebbe produrre. A Catanzaro, curiosamente, i cittadini si sono trovati la quota variabile - continua Di Lieto - moltiplicata tante volte quante sono le pertinenze (cantine, garages, posti auto, soffitte, legnaie). La “truffa” sta nel fatto che le pertinenze non accrescono in alcun modo la spazzatura prodotta.

 

Esposto alla Corte dei Conti

In buona sostanza chi ha una casa composta oltre che dall’abitazione anche da una cantina ed un garage è stato costretto a pagare una quota variabile non una, ma addirittura tre volte! Il tutto in palese violazione di quanto dispostodal punto 4.2 dell'allegato 1 al DPR nr. 158/99. Il Codacons ha diffidato il Comune di Catanzaro a provvedere, in autotutela, all’immediato ricalcolo delle somme senza costringere i cittadini ad estenuanti code ovvero a sopportare i costi per ricorrere all’autorità giudiziaria. L’associazione informa di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti per il danno erariale conseguente quella che appare una vera e propria truffa nei confronti dei cittadini”.

 

l.c.