Le procedure complesse stavano causando troppi ritardi nell'erogazione delle somme. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: «Servivano iter per far arrivare velocemente i soldi nelle tasche di chi ne ha diritto»
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«Accordo raggiunto fra Governo e Regioni sulla Cassa integrazione in deroga»: lo annuncia il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. «L'obiettivo – spiega- è quello di individuare procedure e strumenti che possano far arrivare nel più breve tempo possibile i soldi nelle tasche di chi ne ha diritto».
«In questo frangente abbiamo utilizzato buonsenso e responsabilità perché l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questa fase è un pericoloso scaricabarile», aggiunge Bonaccini.
Lunghe procedure per la Cig
Dopo la riunione di ieri fra alcuni rappresentanti della Conferenza e i ministri Francesco Boccia e Nunzia Catalfo si è convenuto dunque sull'opportunità di condividere un accordo con il Governo per inserire nel "dl rilancio" una norma che elimini passaggi superflui. Anche perché, viene sottolineato, «le procedure normali per la concessione della cassa integrazione in deroga sono complesse e pensate per crisi di mercato settoriali, non certo per un blocco totale delle attività produttive ed economiche causato da una pandemia».
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L’Inps erogherà gli ammortizzatori sociali
«Vista la situazione emergenziale determinata dal Covid-19 - si legge nel testo dell'accordo - e viste, in particolare, le ricadute occupazionali dell'emergenza in corso si è ravvisata la necessità e l'urgenza di garantire ai lavoratori che si trovano difficoltà misure e risposte in tempi rapidi». Governo e Regioni convengono quindi sull'opportunità di «modifiche che evitino passaggi ridondanti, incaricando al contempo un unico soggetto responsabile ad espletare pochi e veloci passaggi». Per questo, «concordano nell'individuare nell'Inps il soggetto autorizzatore ed erogatore di tutti gli ammortizzatori sociali per l'emergenza Covid, cassa in deroga compresa, ferme restando le specificità delle Province autonome di Trento e Bolzano».