VIDEO | Il prezzo di benzina e gasolio continua a crescere costringendo alcuni a rinunciare all’auto. Ma chi si sposta per lavoro non può, a cominciare dagli autotrasportatori. I commenti tra rassegnazione e rabbia di chi fa rifornimento
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È di nuovo caro carburanti. Le fibrillazioni internazionali e la crisi del Mar Rosso, con gli attacchi degli Huthi alle navi cargo dirette verso il Canale di Suez, stanno determinando costanti aumenti del prezzo del petrolio.
In alcune stazioni di servizio vibonesi, benzina e diesel hanno ormai sfondato il muro dei 2 euro al litro. Soltanto alle pompe self service è possibile risparmiare qualche centesimo. La Calabria, secondo i dati pubblicati dall'Unione nazionale consumatori, è tra le regioni più care d'Italia per quanto riguarda i carburanti.
«Non se ne può più di tutti questi rincari – dice rassegnata una ragazza intenta a fare rifornimento -, purtroppo siamo costretti a subire senza poter fare nulla». L’unica soluzione è non usare l’auto, ma se lo possono permettere in pochi: «Siamo pensionati, possiamo farne a meno», dice un signore che aspetta il suo turno. Ma c’è chi proprio non ha alternative, come gli autotrasportatori: «Io utilizzo il furgone per lavoro. Fino a poche settimane fa un pieno di gasolio mi costava 120 euro, adesso – dice indicando il contatore della colonnina che segna 150 euro – spendo 30 euro in più». Un settore quello degli autotrasporti, fortemente penalizzato dal caro gasolio: «Il prezzo del carburante pesa tanto sui nostri bilanci familiari. Ogni giorno combattiamo per rientrare nei costi mentre i prezzi continuano ad aumentare».
«La colpa è sempre dello Stato», si giustificano i gestori. «Noi benzinai non ci guadagniamo nulla, i prezzi li stabiliscono le compagnie ma i nostri margini di guadagno sono sempre gli stessi».
E intanto il Codacons ha calcolato che da inizio anno il pieno costa 7,3 euro in più, mentre Assoutenti sottolinea che in autostrada si arriva a picchi di 2,5 euro per la verde al “servito” con ripercussioni pesanti sui prodotti trasportati, considerato che in Italia l'88% delle merci viaggia su gomma.
Neppure il decreto carburante che obbliga i gestori a esporre il prezzo medio regionale, sembra aver fermato la corsa al caro carburanti: 1,958 euro al litro il prezzo medio per la benzina e 1,828 euro quello per il gasolio.
E ora che la domanda aumenterà, con i prossimi ponti del 25 aprile e Primo maggio, in molti avranno una brutta sorpresa quando si metteranno in viaggio.