“Cantiere Calabria”, Oliverio: «Pronto a governare la sanità calabrese»

Nell’intervista di apertura della tre giorni della Regione Calabria, il governatore tocca i temi di sempre, oggetto di dibattito ma anche di feroci critiche. Dalla questione sanità, alla spinosa questione dei cantieri per la costruzione dei 3 nuovi ospedali, passando per la Zes, illustra i punti salienti che saranno discussi nelle varie tavole rotonde che si susseguiranno a partire da oggi nelle varie aule universitarie
di Salvatore Bruno
14 settembre 2017
14:09
Incontro all’Unical
Incontro all’Unical

La kermesse seminariale all’Unical voluta dal governatore della Calabria, si apre proprio con una sua intervista nell’aula Caldora . Sollecitato dagli intervistatori, il presidente ha esordito ringraziando l’Unical per l’ospitalità e ribadendo lo stretto rapporto di collaborazione instaurato dal governo calabrese con i diversi atenei del territorio. «Mai in passato – ha detto – le università sono state così coinvolte nell’azione politica. Si tratta di una strategia ben precisa, nella consapevolezza che il processo di riqualificazione e rilancio della regione passa attraverso un percorso di collaborazione e di condivisione con le migliori intelligenze operanti in Calabria, anche nel settore scientifico».

 


Trattata a fondo anche la spinosa questione della sanità. «Abbiamo l’ambizione di ricevere dal governo la delega a governare la sanità in Calabria» ha sottolineato Oliverio affrontando senza fronzoli la questione del commissariamento. «Per noi sarebbe un carico di responsabilità – ha precisato – con implicazioni ben diverse da quelle che avremmo dovuto sostenere se questo compito ce lo avessero attribuito ad inizio legislatura. Perché i tempi per mettere ordine nel comparto sarebbe assai risicato. E però il nostro obiettivo è quello di muoverci con le nostre gambe».

«Prossima l'apertura dei cantieri per la costruzione di tre nuovi ospedali»

Sulla costruzione dei tre nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e Gioia Tauro, Oliverio ha ricostruito l’iter della progettazione denunciando gli errori commessi da Infrastrutture Lombarde, nel collocare i nuovi nosocomi in aree a rischio idrogeologico. «Per sanare questo problema che di fatto ha a lungo congelato l’avvio dei cantieri, siamo stati costretti ad investire ingenti risorse suppletive rispetto a quelle inizialmente previste da Loiero prima e da Scopelliti poi. Senza dimenticare, per quanto riguarda l’ospedale della Sibaritide, l’interdittiva antimafia pervenuta alla Tecnis, altro elemento di freno alla realizzazione delle opere. Adesso – ha annunciato Oliverio – siamo giunti ormai al termine dei percorsi burocratici ed entro la fine dell’anno cominceremo i lavori».

 

«La Zes sarà un formidabile acceleratore per il porto di Gioia Tauro»

Su Gioia Tauro, Oliverio si è detto convinto che «l’istituzione della Zes possa rappresentare una svolta radicale per il rilancio del Porto. La Zona Economica Speciale è un acceleratore formidabile e consentirà di creare un contesto nel quale sgravi fiscali ed altri vantaggi previsti dal provvedimento, potranno rilanciare l’infrastruttura. L’istituzione della Zes – ha detto ancora – è un segnale attenzione verso la Calabria. Sono state vinte resistenze e opposizioni mosse da altre realtà del Paese».

 

Su gestione aeroporti «abbiamo chiamato un prefetto conoscitore della Calabria»

Oliverio ha inoltre parlato della scelta di affidare alla Sacal il sistema aeroportuale calabrese. «Questo era un nostro obiettivo, perseguito per uscire dalla logica secondo la quale la gestione degli aeroporti doveva essere appannaggio dei potentati locali. Una logica che ha lasciato un cumulo di macerie a Reggio Calabria e a Crotone. Per la gestione della Sacal non abbiamo chiamato appartenenti al partito di Oliverio o al gruppo di Oliverio oppure amici di Oliverio. Abbiamo chiamato un prefetto in carica, calabrese, con incarichi svolti in Calabria e dunque conoscitore della Calabria. A riprova del verso che abbiamo voluto dare al governo della Regione e che caratterizza anche altre scelte come la liquidazione della Field e di Calabresi del Mondo, mulini di malaffare e di clientele. La vecchia regione la stiamo smontando – ha concluso Oliverio - per liberare la Calabria».

Salvatore Bruno

Giornalista
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