Inizio d'anno scolastico "col fucile spianato" quello della Cgil Flc nei confronti della famigerata Legge sull'Autonomia differenziata. Nella sede calabrese di Unioncamere di Lamezia Terme (Catanzaro) incontro con quadri e personale della scuola stamane per fare il punto sulle questioni più spinose. 

All'incontro, organizzato da Flc Calabria (Federazione Lavoratori della Conoscenza), Cgil Calabria ed Area Vasta Catanzaro Crotone Vibo, ha preso parte anche la segretaria generale Nazionale FLC Gianna Fracassi, alla presenza di Mimmo Denaro, segretario Flc Cgil Calabria, Alfonso Marcuzzo, segretario generale Flc Area Vasta, Angelo Sposato segretario generale Cgil Calabria ed Enzo Scalese segretario generale Area Vasta

Fracassi: «Uno su quattro è precario»

L’Autonomia Differenziata – ha detto la Fracassi appena atterrata in Calabria -  va cancellata perché rischia di minare fortemente la coesione sociale a partire da scuola e sanità, ma anche sul versante produttivo. Queste sono alcune delle ragioni che ci hanno portato ad un’iniziativa straordinaria quale quella della raccolta firme per il referendum abrogativo. I prossimi mesi saranno dedicati a spiegare minuziosamente alle persone quanto questa legge sia dannosa. Nel caso specifico della scuola e del Sud, siccome non ci sono risorse ognuno farà per sé. Laddove ci sono dei divari profondi rimarranno e non si sarà più in grado di garantire il diritto all’istruzione che è un diritto universale». «Questo - ha sottolineato Fracassi - è l’elemento più ingiusto. Delegando le norme generali dell’istruzione alle regioni, dal personale ai programmi, ai cicli, agli orari scolastici, tutto verrà deciso in autonomia». Braccio di ferro col ministro? «Valditara dovrebbe evitare di negare la realtà - ha aggiunto la Fracassi rispondendo al nostro Network -  abbiamo il dato incontrovertibile: una persona su 4, compresi gli ATA, nel prossimo anno sarà precario. La soluzione è semplice: vanno stabilizzati con le immissioni in ruolo. Il ministro si dia da fare».

Sposato: «Pericolo fuga di massa»

«Il timore reale - ha aggiunto il segretario generale Sposato - è che ci siano 20 sistemi di istruzione scolastica in 20 regioni, cosa che significherebbe la parcellizzazione dell’istruzione e della cultura, invece asse fondamentale della coesione e dell’unità nazionale del Paese. Cosa succederebbe se i docenti del Nord guadagnassero tre volte in più rispetto ai colleghi del Sud? Già registriamo un abbandono progressivo dovuto alla carenza di lavoro ed alla emigrazione, anche degli intellettuali e dei docenti; come di medici ed infermieri».

Denaro: «Contrasto al calo demografico»

«Il problema cardine - ha dichiarato Denaro - è il calo demografico. In Calabria abbiamo perso negli ultimi 4 anni circa trentamila studenti. Inutile appellarsi a quella bella proposta che è l'invito a restare qui, la cosiddetta "restanza" perché in queste condizioni, aggiungendo anche lo spopolamento interno, non si può operare ed anche per questo occorre agevolare le politiche dell'accoglienza».