VIDEO | Le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Fials e Nursing Up dell’Asp di Crotone hanno convocato l’assemblea generale dei dipendenti: «Denunciamo da anni fatti gravissimi ma non succede mai niente»
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Le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Fials e Nursing Up dell’Asp di Crotone hanno convocato l’assemblea generale dei dipendenti assieme ai rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria, aprendo lo stato di agitazione.
I sindacati, che sottolineavano come fossero anni che non si convocasse l’assemblea generale dei dipendenti, parlano oggi di una situazione intollerabile che ormai da troppo tempo si trascina non all’ospedale San Giovanni di Dio e nella medicina territoriale. I rappresentanti dei lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione per denunciare carichi di lavoro eccessivi e disorganizzazione nella gestione dei dipendenti. Una situazione che non dipenderebbe solo dalla carenza di personale dell’intera Asp di Crotone. La denuncia di ieri mattina parla di istanze che più volte sono state poste all’attenzione della direzione generale, ma che sono rimaste inascoltate.
«Purtroppo è diventato un muro di gomma - – ha dichiarato Pasquale Greco della Rsu e componente della segreteria generale Uil Fpl – perché tutte le volte che ho provato a parlare con la direzione non è mai stata disponibile al confronto. Abbiamo scritto e sollecitato molte volte, ma non ci sono mai state risposte. Ora dovranno farlo di fronte al Prefetto».
«Le carenze più gravi non si riscontrano solo al pronto soccorso, al 118 e nei reparti» sostiene secondo Franco Sarcone, segretario provinciale della Fials. Questa struttura di governance deve essere attenzionata dal presidente Occhiuto nella qualità di commissario alla Sanità».
E Giampiero Mercurio, Rsa Nursing Up, va anche nello specifico: «Ci sono medici che vengono pagati a 100 euro all’ora, assumeteli». E su quanto si debba e si possa fare nell’immediato, è lapidario: «Ripristinare la legalità».
Tante le recriminazioni portate avanti dai sindacati: dalla professionalità che spesso viene messa in secondo piano per il dover sopperire alla carenza di personale. Un problema, quest’ultimo, a cui si risponde con la privatizzazione e con spese almeno dieci volte superiori a quelle che si affronterebbero se ci fosse una seria presa di posizione per l’assunzione di personale preparato e riqualificarlo. Infine, la mancanza di aggiornamento, facendo turni illegali nel servizio di emergenza.
«Al 118 - sottolinea Gaetano Papaleo, coordinatore provinciale Uil Fpl - si è costretti a fare reperibilità e turni massacranti. Invece di 52 riposi annuali, oggi ne facciamo solo 32. Questo non va solo a discapito del lavoratore, ma soprattutto del paziente, per questo ci piacerebbe che intervenissero anche le associazioni dei cittadini. Insomma cose gravissime che stiamo segnalando da anni, ma non succede niente». Ed in questa situazione di perenne emergenza, diventa secondario anche reclamare indennità Covid ancora non erogate.
Forse è giusto sottolineare il tempismo della protesta dei sindacati. Ieri, infatti, è scaduto il mandato del direttore generale dell’Asp di Crotone Domenico Sperlì. Questi, da pediatra dell’Azienda ospedaliera di Cosenza fu designato nel gennaio 2021 alla guida dell’Asp di Crotone dall’allora commissario straordinario alla sanità calabrese Guido Longo e dal presidente facente funzione della Regione Nino Spirlì.