Produrre vini d’eccellenza significa avere grande capacità di programmazione, curare con amore e competenza le vigne, saper gestire la cantina con una sapiente sintesi fra tradizione e innovazione, dedicare ad ogni singola bottiglia attenzione scrupolosa. Il vino è un prodotto nobile e antico che nasce dalla natura ed è vivo, non è una specialità industriale che si può assemblare in poche ore miscelando un po’ di ingredienti e di molecole chimiche: si pastorizza ad alta temperatura e poi via a tonnellate negli scaffali della Gdo. Assolutamente no! Il vino si evolve, respira, cambia, è sensibile alla luce e alle temperature, può rovinarsi se sbagli uno solo dei mille passaggi che hanno come risultato un litro di nettare di Bacco. Anche un banale tappo di sughero che presenti qualche difetto può rovinare un durissimo lavoro di anni! Ecco perché la vitivinicoltura è capace, più di qualsiasi altra attività umana, di raccontare un territorio, di rappresentarne le caratteristiche ambientali e pedoclimatiche, di narrarne la storia, di esaltare il binomio uomo-ambiente.

Ma c’è di più, molto di più. Una lunga chiacchierata con Antonio Iuzzolini, titolare dell’omonima prestigiosa cantina di Cirò Marina assieme ai fratelli Pasquale e Rossella, ci ha offerto altri importanti spunti di riflessione. Antonio è laureato ed ha accumulato una grandissima esperienza per ogni momento della filiera enologica: dai grappoli alle botti, dai filari all’imbottigliamento e alla commercializzazione. Come Pasquale e Rossella vive la quotidianità di un’azienda che ha raggiunto ormai traguardi importanti, sia per la qualità delle sue diverse espressioni, sia per la capacità di penetrare ampi mercati. Ma c’è di più dicevamo, perché – ci ha spiegato Antonio – uno degli aspetti ritenuti decisivi è il rapporto diretto con i consumatori.

Nella cantina di Cirò Marina, raggiungibile in maniera comoda dopo aver percorso la Statale Jonica 106 fino al margine meridionale dell’abitato di Cirò Marina, e quindi a due passi da un tratto meraviglioso di costa jonica, abbiamo visitato lo spaccio aziendale (da intellettuale magnogreco prediligo i termini figli della nostra cultura piuttosto che quello germanico-anglosassone di “shop”) e l’ampia sala dedicata alle degustazioni. L’incontro con i clienti e gli estimatori dei vini Iuzzolini si estende, peraltro, al portico d’ingresso, arredato con botti e sgabelli, nonché al vasto e curato cortile che circonda la cantina. Fermiamoci qui, perché nel tempo vi comunicheremo anche qualche novità che arricchirà il potenziale di ospitalità.

Leggi anche

Antonio ci accoglie con un sorriso e con una passione non ostentata, mentre alcuni addetti stanno servendo dei vini a turisti stranieri.

Quanto conta per voi il contatto diretto con i consumatori?
«Chiunque conosca e apprezzi i nostri vini, o abbia voglia di conoscerli - risponde Antonio mentre inizia a stappare un Donna Giovanna, Greco Bianco in purezza da vendemmia tardiva - è meritevole di tutte le nostre amorevoli attenzioni. Il premio più importante per noi è la fiducia di quanti comprano i nostri vini, al ristorante, nei negozi, ed anche qui direttamente in cantina. Con tutti loro si crea una magia, un momento continuo di condivisione. Sarà perché siamo magnogreci, e nel nostro “dna” c’è il culto dell’ospitalità, ma per noi chi bussa alla nostra cantina è sacro, merita massima cura. Devo dire che il confronto diretto è anche stimolante, è una verifica fondamentale del nostro lavoro e delle nostre scelte, ci consente di testare in presa diretta il gusto dei consumatori, siano essi italiani o provenienti dall’estero. Stiamo immaginando un potenziamento di quest’attività, ma ne parleremo nei prossimi mesi».

Antonio, il gruppo Iuzzolini ha tanti dipendenti, eppure voi in prima persona non disdegnate di stappare una bottiglia e di offrire un calice di vino…
«Umiltà, lavorare sodo, sacrifici, essere presenti: non ci discostiamo mai da questi valori. I nostri vini rappresentano noi stessi, sono il frutto di anni di lavoro in campagna, a partire dalle prime ore dell’alba, e dei mille accorgimenti in cantina, partendo dalla pigiatura delle uve per giungere all’affinamento nelle botti o in bottiglia. Quel sorso di degustazione è per un verso un traguardo ma è anche una ripartenza, per fare sempre meglio. E poi, sai, io ho studiato psicologia, e mi piace tanto il contatto diretto con le persone, la chiacchierata che significa rapporti umani forti, che salvaguarda tutti noi dalla purtroppo incessante aggressione agli stili di vita a misura d’uomo. Il mondo globalizzato lascia poco spazio, troppe volte, al dialogo non filtrato dalla rete. Per questo condivido i princìpi ispiratori di Grand Terroir, perché mi ci riconosco. La cantina è la nostra casa, è il nostro progetto, è ciò che siamo e abbiamo scelto di essere».

Le degustazioni possono fermarsi al bancone dello spaccio aziendale o proseguire nel salone adibito a tale scopo. O ancora, come accennato, spostarsi sotto la veranda attorno a delle botti esauste. Assaggi di prodotti tipici, che nel Cirotano certo non mancano, e poi spazio ai bianchi, ai rosé, ai rossi corposi, ai frizzanti. I vini della Iuzzolini profumano di buono e grazie a procedure tecnologicamente avanzate di filtrazione riescono anche a mantenere valori bassissimi di solfiti, molto al di sotto dei limiti di legge, per cui risultano non solo gradevolissimi al naso e al palato ma anche non invasivi.

Un’esperienza da fare, quindi, in cantina, perché non vi limitate a vendere delle bottiglie…
«Certo, noi accompagniamo clienti e consumatori lungo un percorso di conoscenza che si conclude con la degustazione. Spieghiamo come si svolge il nostro lavoro fra i filari e per ogni aspetto della vinificazione. Diamo consigli e suggerimenti. Ascoltiamo i pareri di quanti assaporano le nostre etichette. Un processo osmotico che viaggia in entrambe le direzioni, che arricchisce entrambi: il produttore e l’appassionato di vini. La gente ha bisogno di verità, di descrizioni autentiche, di toccare con mano, di vedere con gli occhi. Il marketing è importante, ma il confronto diretto è una sorta di sigillo di garanzia. Noi siamo trasparenti e leali con i consumatori e le loro continue domande ci stimolano ad essere sempre più precisi e attendibili. Fiducia, ecco: questo è il termine esatto per descrivere la forza propulsiva della Iuzzolini. Noi trasmettiamo fiducia e otteniamo fiducia».

Antonio un’ultima domanda, si può giungere da voi liberamente oppure occorre prenotare?
«Noi siamo sempre qui, dal lunedì al sabato. Ognuno arriva quando ne ha voglia. Se, ovviamente, si chiedono servizi più particolari è meglio prenotare e concertare il livello e il contenuto della degustazione guidata. A maggior ragione se si parla di gruppi e non di singoli o di poche persone. A proposito voglio ricordare una cosa: noi offriamo anche un servizio di personalizzazione delle etichette, anche di quelle più importanti. Cosa c’è di meglio di un’ottima bottiglia di vino per ricordare un anniversario, un compleanno, un battesimo, un matrimonio…? Tanti sposi ci fanno le bomboniere, aggiungendo dei confetti. Disponiamo di tante tipologie di etichette e le adattiamo a ogni esigenza. Il vino lo si può bere e la bottiglia rimane come piacevole ricordo».

Insomma un ottimo bicchiere di vino è sempre la scelta giusta…
«A Cirò si produce vino da millenni. Coltivavano con perizia le vigne gli Enotri, diversi secoli prima dell’arrivo dei coloni greci, e poi si ebbero sempre produzioni di qualità sia durante la Magna Grecia sia in epoca romana. Cirò significa vitigni autoctoni, vino buono e civiltà del vino. Se per secoli e secoli centinaia di generazioni hanno trasmesso il testimone di questa cultura, garantendo anche la stratificazione di saperi e di conoscenze, vuol dire che il vino ha un'anima, è società e socializzazione, è economia, è stile di vita connesso fortemente alla Dieta Mediterranea, come tu ribadisce spesso nei tuoi saggi. Noi Iuzzolini ci muoviamo lungo questo percorso tracciato da tempi antichissimi, e lo facciamo pensando prima di tutto alla dimensione umana».