Avevano tirato un sospiro di sollievo i navigator calabresi lo scorso 28 ottobre. A soli tre giorni dalla scadenza dei loro contratti era arrivata alle Regioni, da parte del Ministero del Lavoro, una circolare con cui si avviavano le procedure per la proroga dei contratti fino a fine anno.

L'illusione di un giorno

Ma l’illusione è durata solo un giorno, perché il neo ministro Marina Calderone, dopo sole 24 ore, si era affrettata a precisare che la proroga non era tecnicamente possibile. Difficile pensare che potesse andare diversamente visto che Giorgia Meloni sui navigator in campagna elettorale era stata molto diretta. «Il ministro del Lavoro – diceva in riferimento ad Andrea Orlando – è impegnato a trovare un impiego a chi era stato assunto per trovare un lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza: (purtroppo) non è una barzelletta, ma l’ennesimo paradosso creato da un governo che ormai passa le giornate tentando di risolvere problemi creati da se stesso». Niente proroga quindi e futuro incerto per questi lavoratori che hanno visto scadere il loro contratto lo scorso 31 ottobre.

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Su 3.000 aspiranti 170 tagliarono il traguardo

Erano stati oltre 3000 a partecipare alle selezioni nazionali relative al ruolo. Di questi in 170 avevano superato le prove concorsuali, un numero che attualmente è sceso a 120 perchè nel frattempo 50 persone hanno superato altri concorsi o si sono messe a fare altro.  In servizio nei 14 centri per l'impiego dislocati sul territorio regionale, avevano in mano un contratto Co. co. co. da 27mila euro lordi l’anno.

«Non hanno funzionato, ma non per colpa loro»

«Certamente se colleghiamo l’attività dei navigator al ricollocamento nel mercato del lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza, il bilancio non può che essere negativo - spiega Oreste Valente, segretario regionale della Uiltemp - ma il problema non è certo di questi lavoratori bensì della situazione calabrese e della povertà del suo tessuto economico. Ma il ruolo di questi lavoratori va oltre il Reddito di cittadinanza. Non va dimenticato che stiamo parlando di persone altamente qualificate, che hanno superato una selezione pubblica e hanno dato una grossa mano ai Centri per l’Impiego calabresi, anche in riferimento al programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) del Pnrr, un piano da 4,4 miliardi di euro che ha l’obiettivo di riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro.  Adesso chi svolgerà questi servizi?».

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È risaputo che i concorsi per potenziare i nostri centri per l’impiego stanno conoscendo ritardi anche pesanti e che gli uffici hanno una carenza cronica di personale. Per questo i direttori dei Centri avevano scritto alla Regione per chiedere un’ulteriore proroga. La prima c’era stata, su iniziativa dell’allora Ministro Andrea Orlando, da luglio fino a fine ottobre. Adesso sembra davvero di essere alla fine della corsa. Non certo per volontà della Regione Calabria che al contrario aveva mostrato la massima disponibilità verso questi lavoratori come attestano anche le dichiarazioni del vicepresidente Giusi Princi che aveva elogiato i navigator per l’attività svolta sui progetti Gol. Ma è chiaro che senza l’autorizzazione del Ministero del Lavoro, la Regione ha le mani legate.

«I nostri segretari nazionali hanno chiesto un incontro urgente con il Ministero - dice Valente - perchè questi lavoratori hanno una qualifica e sono utili per avviare nuove politiche attive. Va considerato anche l’impatto che la scadenza di questi contratti avrà sul già povero tessuto sociale calabrese. Comunque stiamo parlando di 120 famiglie che dal primo novembre non hanno più reddito. Credo che questa situazione vada affrontata con urgenza e senza pastrocchi come quello che ha prodotto il ministro».

Intanto anche le regioni si stanno muovendo per risolvere il problema. La toscana Alessandra Nardini ha convocato per lunedì un vertice della commissione, da lei presieduta, di tutti gli assessori regionali al Lavoro. All’ordine del giorno, la circolare inviata dal ministero del Lavoro il 28 ottobre, sulla proroga dei navigator fino a fine anno. Per i navigator calabresi, e non solo, c’è ancora un flebile filo di speranza. Molto dipenderà ovviamente dagli orientamenti del Governo. Oggi pomeriggio in Consiglio dei Ministri si parlerà di come riformare il reddito di cittadinanza. E i navigator?