Il tradizionale evento dedicato ai migliori vini da agricoltura biologica e biodinamica d’Italia sta per tornare. Per il trentunesimo anno, Legambiente dà appuntamento a Rispescia (Grosseto), nella storica sede in cui ogni anno trova casa Festambiente - manifestazione nazionale dell’associazione ambientalista - per la rassegna degustazione nazionale dei vini da agricoltura biologica e biodinamica. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.

Occasione prestigiosa finalizzata a mettere al centro le produzioni biologiche e biodinamiche dello Stivale, la rassegna degustazione tornerà ad accendere i riflettori sulla necessaria e irrimandabile transizione ecologica del settore agricolo, strategica per il futuro dell’intero Paese. Del resto, la posizione dell’associazione del cigno verde è chiara: per raggiungere i target fissati dall’Ue serve imboccare con determinazione la strada dell’agroecologia a partire dalla piena applicazione dal campo alla tavola di quanto stabilito con le strategie Farm to fork e Biodiversità 2030, che tra le altre cose prevedono un incremento delle superfici agricole dedicate al biologico.

E proprio in fatto di biologico anche il mercato pare andare incontro alle urgenze del Pianeta: Vinitaly 2023 ha dimostrato che il vino bio è un prodotto maturo e capace di attirare sempre di più l’interesse dei consumatori. Non a caso, a Vinitaly Bio, il padiglione di Vinitaly dedicato ai vini biologici, erano presenti ben 110 aziende. Negli ultimi dieci anni, si fa rilevare, le produzioni di vini biologici sono cresciute del 110% in Italia e il trend non sembra registrare battute d’arresto, tanto che un italiano su due, stando ai dati di Nomisma-Wine Monitor, predilige i vini bio rispetto a quelli tradizionali.

 «I numeri del vino bio - ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - ci danno ragione. Secondo le stime di Nomisma, il 90% delle aziende prevede che nei prossimi due anni i consumatori mostreranno un crescente interesse per i vini biologici e sostenibili. Ciò vuol dire che le politiche di sensibilizzazione messe in campo anche attraverso la nostra rassegna degustazione nazionale hanno dato il loro frutti. Qualche decennio fa, anche solo a parlare di vini biologici si correva il rischio di essere considerati visionari. Oggi, una grande fetta di mercato va in questa direzione. Con 128mila ettari di vite coltivata con metodo biologico il nostro Paese si conferma tra i leader mondiali nella produzione di vino biologico, detenendo il primato di superficie vitata bio (19% del totale). Negli ultimi dieci anni le superfici di vite coltivate a bio sono aumentate di oltre il 145 per cento. Ci piace pensare che questo risultato sia stato raggiunto in piccolissima parte anche grazie alla resilienza della nostra rassegna degustazione».

In un siffatto contesto, non deve essere trascurato il fatto che proprio il settore vitivinicolo è uno dei più esposti ai cambiamenti climatici e che, nell’immediato, ha estrema necessità di significativi investimenti per adattarsi alla crisi climatica.

«L’agricoltura sostenibile - ha spiegato Gentili - ha estrema necessità di essere sostenuta. La crisi climatica morde e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Siccità ed eventi estremi sono solo due tra le tante difficoltà che ogni giorno i nostri agricoltori si trovano ad affrontare. Ciò vale a maggior ragione per il settore viti-vinicolo, notoriamente fragile per sua stessa essenza e bisognoso di un’attenzione particolare da parte delle istituzioni a ogni livello».

«In Calabria – ha aggiunto Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria - l’agricoltura ha un valore strategico anche per lo sviluppo e la promozione del territorio e dei suoi prodotti peculiari. Il mercato bio è in continua evoluzione e sempre più consumatori scelgono di sposare la proposta green di molte aziende agricole che hanno adottato criteri di sostenibilità ambientale. Occorre incentivare ancora di più le aziende per agire sui temi della sicurezza alimentare, del contrasto alla crisi climatica e della perdita di biodiversità. Il settore vitivinicolo, in Calabria, è già in parte indirizzato verso il biologico e rappresenta una quota importante dell'economia regionale. In Calabria il vino è anche storia, cultura, identità. Con la nostra iniziativa vogliamo contribuire a diffondere sempre di più un'immagine virtuosa della nostra regione, dal campo alla tavola, associata alla massima sostenibilità e genuinità degli alimenti».

Questi e molti altri i temi al centro del dibattito che accompagnerà la rassegna degustazione organizzata in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e il corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell’Università di Pisa e con la mediapartnership de La Nuova Ecologia. Le aziende che verranno selezionate nell’ambito dell’iniziativa nelle diverse sessioni previste (vini bianchi, rosati, rossi giovani e affinati, vini dolci, spumanti, vitigni autoctoni) riceveranno una targa che verrà consegnata in occasione di una cena-evento che si terrà a Rispescia il 10 giugno a cui parteciperanno ospiti illustri oltre ai rappresentanti delle aziende viti-vinicole nazionali che hanno partecipato alla rassegna.

Le aziende che intendono partecipare alla rassegna degustazione – chiosa il comunicato - devono far pervenire per ogni vino partecipante la domanda di partecipazione compilata e firmata nonché 6 bottiglie da 75 cl per ogni vino partecipante entro e non oltre l’11 maggio 2023 presso la segreteria organizzativa di Festambiente. Maggiori info sul sito dedicato.