VIDEO | Per lo scalo dello Stretto ancora solo promesse e annunci poi disattesi: offerta volativa in stallo con la sola eccezione della tratta Blue Air per Torino di sabato
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Con tre voli Ita per Roma Fiumicino e Milano Linate, a prezzi anche molto alti, e il nuovo innesto per Torino targato Blue Air: ecco cosa propone il Tito Minniti di Reggio Calabria con l'estate che avanza. Un'offerta volativa assai ridotta e poco competitiva, con tratte cancellate ancora prima che siano attivate. Dopo l’annuncio di due voli il mercoledì e il sabato, la ritrattazione, il nuovo accordo con la società di gestione degli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio e Crotone, Sacal, la compagnia low cost rumena Blue Air ha formalizzato la sola rotta del sabato da e per Torino. Rotta che sarà attivata dal prossimo due luglio. Ma nulla più di questo, nonostante gli ennesimi annunci di Sacal e del nuovo amministratore unico Marco Franchini che, soltanto tre settimane fa, riferiva di novità da comunicare di cui, però, ancora si è in attesa.
Reggio ferma e Lamezia in corsa
Intanto si assiste all’implementazione dei voli internazionali da e per Lamezia Terme. Da oggi al via il collegamento stagionale con Berlino operato da Easyjet con due frequenze settimanali, il martedì e il venerdì, e da domenica 3 luglio quello Ryanair con Vienna, il giovedì e la domenica. Bene crescere ma le opportunità devono esserci per tutti gli scali calabresi, specie al via della stagione estiva strategica per ogni territorio a vocazione turistica. Nella realtà così non è. Lo scalo Tito Minniti di Reggio Calabria, a parte i tre voli giornalieri della compagnia di bandiera Ita per Roma Fiumicino e Milano Linate, a prezzi anche molto poco competitivi, e il nuovo innesto per Torino targato Blue Air, nella sola giornata di sabato, resta immobile e la sua offerta volativa scarna e pressocché immutata, in un momento in cui invece i trasporti dovrebbero costituire uno dei volani principali dello sviluppo turistico.
Sacal e Regione diano risposte
In una nota congiunta i consiglieri della maggioranza metropolitana stigmatizzano la situazione e anche le promesse di nuove rotte di Sacal cadute nel vuoto, oltre che l’impegno assunto mesi fa da presidente della Regione Roberto Occhiuto circa un rilancio del Tito Minniti rimasto solo un’intenzione.
«Dopo mesi di paziente attesa, dopo il lungo periodo di stallo caratterizzato dalla precedente governance, ed il brutto pasticcio della cessione della maggioranza Sacal in mano ai privati, a partire dal suo insediamento fino ad oggi il presidente Occhiuto si è limitato a ripristinare lo status quo precedente, riparando in parte ai danni prodotti dalla sua stessa parte politica. Nel frattempo però è passato quasi un anno, ci troviamo nel pieno dell'anniversario dei Bronzi di Riace, ed il nuovo Amministratore, nominato ormai da quasi due mesi non ha ancora ritenuto opportuno comunicare nulla di concreto rispetto ai programmi di sviluppo sul nostro aeroporto».
Ancora una volta si chiede chiarezza sugli obiettivi della sua gestione, richiamando possibili scenari alternativi finalmente concreti.
Il silenzio e l’inerzia
Tutto continua a tacere poi sul fronte dei nove progetti di ammodernamento con il finanziamento di 25 milioni di euro in capo a Enac, di cui Sacal è ente attuatore. In assenza di cantieri non è dato sapere quanti e quali di essi siano ancora in lizza per essere finanziati, come non è dato sapere ufficialmente che fine abbia fatto lo studio redatto dalla società olandese To70 e commissionato da Sacal per perorare la causa di abbattimento delle restrizioni, che oggi impongono alle compagnie che intendano volare su Reggio l'obbligo di addestramento per l’equipaggio. Stesso dicasi del finanziamento del Ministero delle Infrastrutture per la costruzione di una nuova aerostazione, con tanto di variazione di bilancio deliberata a palazzo Alvaro tra Natale e la fine del 2021.
Amaro constatare che non si sia in grado di far decollare il Tito Minniti, ancora e ormai da troppo tempo sottoutilizzato.