Rischiano di essere proprio loro a pagare il prezzo più alto. I lavoratori della Sogas, società che ha gestito l’aeroporto dello Stretto fino a rimanere sommersa da 9 milioni di euro di debito, sono da cinque mesi senza stipendio e temono per il loro futuro. Insieme a loro anche i lavoratori di Sogas Service, società che fa capo a Sogas, alla quale erano stati affidati alcuni servizi, come l’accompagnamento dei passeggeri con ridotta mobilità, che rischiano di non poter neanche insinuarsi al fallimento.

 

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Si tratta di circa 100 unità (60 Sogas e 40 Sogas Service), così come spiega il segretario provinciale della Filt Cgil Attilio Scali, che da mesi sta lottando per evitare il tracollo.

 

La Curatela fallimentare, però, avrebbe appena ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale fallimentare ad avviare le procedure di licenziamento collettivo per mandare a casa 20 dipendenti Sogas, cioè un terzo del personale attualmente in forza all’aeroporto “Tito Minniti”.

 

“Licenziamenti – spiega Scali - che in pratica vengono riproposti come elemento fondamentale per la continuazione dell’esercizio provvisorio, senza prendere in minima considerazione, appunto, la proposta del sindacato che diminuiva orario e salario producendo un risparmio appena inferiore a quello dei licenziamenti”.

 

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Ma per la Cgil anche la procedura avviata per ottenere il licenziamento sarebbe illegittima. “La Curatela ha forzato sull’interpretazione della prima parte della procedura, quella sindacale, ha stabilito senza un congruo tempo di convocazione il giorno della chiusura della procedura, per poi aprire la seconda fase. Persino la Dtl e il funzionario delegato dell’Assessorato regionale hanno dichiarato per iscritto la nullità della procedura di licenziamento”.

 

Anche per questo motivo Scali annuncia battaglia in ogni sede, compresa quella giurisdizionale. “Non è giusto che siano i lavoratori a pagare il prezzo della mala gestione della Sogas da parte del suo management”.

 

E con attenzione il sindacato seguirà anche la situazione di Sogas Service. I suoi 40 lavoratori si trovano in una situazione paradossale. Poiché la Sogas Service ha un rapporto di semplice fornitura di servizi nei confronti di Sogas (un escamotage per assumere e applicare un contratto collettivo diverso con retribuzione più bassa), i suoi lavoratori potranno insinuarsi al fallimento ma senza il privilegio che normalmente spetta ai dipendenti. Né potranno trovare nulla nel fallimento di Sogas Service che per sopravvivere contava sulle entrate provenienti dalla “società madre”.

 

Un pasticcio incredibile, insomma, che ha portato l’aeroporto sull’orlo della chiusura e i dipendenti a perdere il proprio posto di lavoro. E che ancora è privo di responsabili ufficialmente riconosciuti.

 

 

Riccardo Tripepi