«Stiamo lavorando con gli stakeholder territoriali per cercare di convincere quanti più vettori a venire. Il problema è che il bacino di utenza servito dall’aeroporto di Crotone, da alcuni operatori, è ritenuto più piccolo rispetto a quello di altre destinazioni in Italia e in Europa». Spiega così, a margine dell’inaugurazione dell’hub vaccinale all’aeroporto di Crotone, il direttore generale di Sacal, Piervittorio Farabbi, le difficoltà per la società di gestione dei tre aeroporti calabresi ad attrarre nuove compagnie disposte a operare nello scalo pitagorico.

«Lavorare sull’incoming»

Difficoltà che si registrano nonostante «i vettori qui ricevono maggiori incentivi da parte di Sacal - nostri fondi - rispetto a quello che viene offerto a Lamezia Terme». «Dobbiamo lavorare sull’incoming, soprattutto. L’Europa – spiega il direttore generale di Sacal - ha 400milioni di abitanti e dobbiamo incominciare a portarne un po’ qui, da queste parti, e integrare con loro il numero di persone necessario per riempire gli aeroplani, che è quello che chiedono i vettori».

Su Crotone, al momento, opera solo la Ryanair che garantisce i collegamenti con Bergamo e Bologna (sospesi da gennaio a maggio scorsi a causa del Covid), per un totale di sei voli a settimana, che sono destinati ad aumentare gradualmente dal mese di luglio: «Torneremo alla fine dell’estate ad avere gli stessi voli di due anni fa» assicura Farabbi.

Ulteriori incentivi per le compagnie

Tra l’altro, proprio ieri, dopo la riunione in videoconferenza convocata dal prefetto di Crotone, Farabbi ha incontrato nuovamente i deputati Sergio Torromino ed Elisabetta Barbuto, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e rappresentanti dell’Enac. «Nei prossimi giorni - fa sapere la deputata del M5S in una nota - avvieremo i contatti con le compagnie aeree, unitamente alla Sacal, per comprendere le motivazioni che, pur in presenza delle incentivazioni messe a disposizione dei vettori dalla stessa società, non le inducono a volare da e per Crotone».

Ma oltre ai fondi messi a disposizione dalla società di gestione, Barbuto ricorda che ci sono «ulteriori fonti di incentivazione che potrebbero essere determinanti nelle trattative fra la società e i vettori. In particolare, oltre alle somme delle royalty previste nell’accordo tra il Mise e la Regione Calabria per la campagna promozionale del brand Costa Jonica che vedeva nell’aeroporto di Crotone uno dei protagonisti principali, anche le somme da fondi europei a disposizione dello stesso ente regionale per l’individuazione di nuove rotte e per il marketing. Somme quest’ultime che dovrebbero essere residuate dopo l’esito negativo dei bandi regionali degli scorsi anni».

Per questo, annuncia la deputata, «già nei prossimi giorni, prevediamo di invitare gli assessori regionali ai Trasporti e alle Attività produttive a partecipare ad una riunione urgente sul punto perché è evidente che tramite questi fondi si sarebbe già potuto creare da tempo un circuito virtuoso che coniughi l’aspetto del turismo con il diritto alla mobilità dei cittadini».