Dall'assessore regionale grande attenzione agli scali di Reggio e Crotone «perché servono due aeree altrimenti inaccessibili». Intanto, si lavora al nuovo bando per gli oneri di servizio per incrementare i voli sull'infrastruttura pitagorica
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«Si spera di portare al più presto la Sacal fuori dalla crisi per rilanciare il sistema aeroportuale calabrese, che ricomprende certamente l’aeroporto principale di Lamezia Terme, ma dove i due aeroporti di Crotone e Reggio Calabria devono svolgere il loro ruolo perché servono due aeree altrimenti inaccessibili e rivestono in pieno le caratteristiche della continuità territoriale». Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, ieri pomeriggio a Crotone, a margine di una iniziativa del Rotary a cui ha presenziato, nel giorno in cui l’assemblea dei soci della società che gestisce i tre scali aeroportuali calabresi ha deliberato l’aumento di capitale di 10 milioni di euro.
«Una volta superata questa fase di crisi della Sacal – ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale - l’obiettivo è quello di ricominciare un’analisi molto attenta affinché i due aeroporti cosiddetti minori (Reggio Calabria e Crotone, ndr) possano avere il necessario rilancio. Se la Calabria vuole un proprio, vero sviluppo, questo deve essere omogeneo e distribuito correttamente su tutto l’intero territorio».
In particolare, sullo scalo pitagorico, Catalfamo ha spiegato che si sta «tentando di portare a termine il bando per gli oneri di servizio, che nei mesi scorsi è andato deserto. Sembra si sia trovata la quadra tra Ministero ed Enac affinché la gara possa ripartire al più presto per incrementare l’attività volativa che è l’aspetto più importante».
Riguardo ai 4,5 milioni di euro che la Regione ha messo a disposizione per interventi infrastrutturali sull’aeroporto di Crotone, che sono in attesa del via libera della Commissione Europea, l’assessore ha detto che «in questo periodo c’è una interlocuzione serrata per spingere» sullo sblocco di questi fondi.