Nonostante la carenza idrica sia un problema fortemente avvertito, la Regione manca tutti gli appuntamenti importanti: caso unico nel Mezzogiorno ha perso 104 milioni del React Eu e non ha presentato alcun progetto finanziabile con il Pnrr (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Sembra esserci una vera e propria maledizione per l’acqua a queste latitudini. Nonostante per molti calabresi avere acqua corrente dai rubinetti sia spesso un miraggio, la Regione non riesce ad accedere ai fondi necessari all’ammodernamento di una rete idrica che presenta perdite elevatissime, in alcuni casi vicine al 60%. La Calabria ha perso 104 milioni del React Eu perché il suo progetto non era ammissibile, unica regione del Sud, e per quanto riguarda il Pnrr è una delle tre Regioni a non non aver presentato nessuna richiesta di finanziamento sull’idrico.
Il problema è che la storia si è ripetuta dopo qualche mese. Allora l’Arrical, che è il nuovo soggetto che deve dare le linee di indirizzo al settore, partecipò al bando del Governo sulle reti idriche. Questa volta l’importo era inferiore: 34 milioni di euro. Ma anche in questo caso il progetto è stato dichiarato ammissibile ma non è stato finanziato. Del resto nella graduatoria ci siamo piazzati malissimo. Il punteggio tecnico assegnato al progetto della Calabria è stato di 14 punti. Il primo in classifica ne ha 32,80 e l’ultimo che ha ottenuto il finanziamento è arrivato a 29 punti. Insomma siamo lontanissimi dal prendere i finanziamenti.
Il problema sta tutto nel fatto che la Calabria, unica regione d’Italia, non ha un gestore unico di tutto il ciclo idrico. L’Arrical è appunto il tentativo di arrivare, dopo 22 anni dalla legge Galli, a questo obiettivo.
Ma se i fondi non riusciamo ad ottenerli per la debolezza del sistema, vuol dire che i quattrini che abbiamo già in pancia dovremmo spenderli al meglio. Invece non è così, come dimostra la risposta che gli uffici della Regione hanno reso al capogruppo del M5s, Davide Tavernise. Questi aveva chiesto ai dipartimenti competenti la situazione dei vari interventi previsti nel progetto “Cantiere Abatemarco”, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse e i tempi e le modalità di realizzazione degli interventi previsti nel programma.
La situazione, anche in questo caso, si presenta praticamente immobile. Tutto parte dalla programmazione del Por 2014/2020. Il Dipartimento Lavori Pubblici redigeva due studi di fattibilità: un primo per l’ingegnerizzazioni delle reti idriche dei comuni sotto i 5000 abitanti; l’altro per i comuni sopra i 5000 abitanti. Per quest’ultimi erano stati stanziati oltre 37 milioni di euro, per gli altri invece erano stati stanziati oltre 64 milioni.
Inizialmente la progettazione, la messa a gara e il controllo sull’esecuzione dei lavori erano stati affidati a Sorical. Alla stessa società, attraverso un protocollo d’intesa siglato da Sorical, Regione e l’allora Aic, i comuni e i soggetti gestori interessati erano stati affidati altri lavori per un importo di oltre 23 milioni di cui: 10 per la messa a sistema dell’Abatemarco; 11 milioni per l’ingegnerizzazione delle reti idriche dei comuni serviti dall’Abatemarco; una serie di attività di censimento e rilievo dei contatori ed infine oltre un milione per la fornitura e installazione dei contatori su Cosenza.
Sono passati però anni e nel corso degli ultimi mesi del 2019 e di tutto il 2020 “nessun intervento è iniziato né alcun progetto è stato redatto dalla società rimanendo di fatto bloccato tutto il procedimento”, si legge nella risposta all’interrogazione.
Qualcuno alla Regione ha pensato allora che non era una buona idea delegare ad una società allora ancora in liquidazione interventi che non rientravano nella mission della società. Così con una delibera di giunta (N°407 del 2020) viene revocato in parte l’incarico a Sorical alla quale è rimasto solo il pezzo che riguarda i dieci milioni per la messa a sistema dello schema Abatemarco. Tutti gli altri interventi sono stati avocati dal Dipartimento Tutela dell’Ambiente. Quest’ultimo solo nel dicembre scorso ha approvato l’aggiudicazione della gara. Nessuna notizia invece da Sorical. Nella risposta all’interrogazione si legge che “il gestore (Sorical,ndr) ha comunicato di averlo suddiviso in cinque interventi di cui uno solo è in fase avanzata con la sola progettazione esecutiva ma ancora non aggiudicato”. In fondo non c’è particolare fretta. Basti pensare che Tavernise ha dovuto aspettare quasi un anno per avere una risposta alla sua interrogazione. Chissà quanto ci vorrà invece per spendere questi quattrini che la Regione ha in pancia dal 2017.