«“Liberiamo il Paese da precarietà e lavoro povero”. La Cgil Calabria dedica quest’anno l’appuntamento per la Festa della Liberazione dal Nazifascismo che si terrà a Vibo alla lotta per un lavoro equo che sia dignità e non oppressione, che guardi ai diritti anziché al profitto. Ma non solo», si legge in una nota del sindacato. 

«È ancora più importante ma anche urgente ricordare quest’anno la lotta partigiana e la Resistenza , il cui coraggio e sacrificio hanno permesso di mettere la parola fine alla dittatura fascista e di consegnare il Paese nelle mani della democrazia», 

«In momenti così difficili, in cui chi ha le redini del governo ha difficoltà a definirsi antifascista, in cui le operazioni di revisionismo storico aumentano e l’autoritarismo e le scelte di Palazzo Chigi vanno nella direzione di una compressione dei diritti civili faticosamente conquistati, mettendo in discussione anche ciò che davamo ormai come assodato, è necessario lanciare l’allarme partendo dalle radici del Paese - continua la nota del sindacato -. E delle radici fa parte anche la nostra Carta Costituzionale che troppo spesso è stata messa in discussione, come nel caso dell’Autonomia Differenziata, contro la quale siamo schierati in prima linea e verso la quale non intendiamo abbassare la guardia. Siamo molto preoccupati della torsione democratica che sta colpendo la libera informazione con i tentativi di censura a giornalisti, scrittori, intellettuali nei canali del servizio pubblico televisivo nazionale».

In occasione del 25 aprile la Cgil avvierà la raccolta firme per i referendum su Lavoro e Sicurezza che puntano a cancellare il Jobs Act e il tetto all’indennizzo che l’azienda «deve corrispondere al lavoratore licenziato illegittimamente, cancellare l’abuso del contratto a termine e la deresponsabilizzazione delle aziende in caso di infortunio o malattia professionale». L’appuntamento è a partire dalle 17 al Valentianum di Vibo Valentia.