Cresce l'attesa a Taverna per il tradizionale rito pasquale della Pigghjiata che venerdì santo riporterà nella città di Mattia Preti le suggestioni e le emozioni della passione di Gesù. Una della tradizioni più sentite in Calabria che affonda le origini nella metà del '700 e che si ripete ogni tre anni.

E così, dopo un lungo stop, l’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Santissimo Salvatore, che organizza la manifestazione, potrà nuovamente offrire alla comunità una manifestazione che coinvolge l'intera popolazione. Il rito ruota attorno alla scultura lignea del Santissimo Crocifisso che viene lodato con preghiere e particolarissimi canti detti lamenti. Dal primo venerdì di quaresima, i Grancasciari, uomini di tute le età, si riuniscono dinanzi la chiesa di Santa Barbara dando vita al corteo che diventa preludio della passione di Gesù, accompagnato dal suono cupo dei tamburi per annunciare l’inizio della penitenza che raggiunge il suo culmine il venerdì che precede la Pasqua. 

Momenti di grande commozione 

Ed è proprio nel primo pomeriggio del venerdì santo che Taverna, in un clima di commozione, attende l’inizio della “Pigghjiata”, una rievocazione collettiva a più riprese nell’arco della giornata, aperta da un corteo di statue e personaggi lungo i vicoli del paese. Momenti di grande commozione durante le tre cadute del Cristo che secondo tradizione, coincidono con l’arrivo nelle tre piazze principali del paese, Santa Maria Maggiore, San Domenico e Santa Barbara. Dunque fede e folklore torneranno a fondersi il 7 aprile a partire dalle 14.00, in un evento in cui tutti diventano protagonisti e spettatori, apprezzato per la cura attenta della ricostruzione storica e artistica, e che ha sempre portato a Taverna migliaia di fedeli provenienti dai comuni della Presila Catanzarese e non solo.