«Sono davvero onorato di essere qui oggi. Ringrazio di cuore il Garante per l’infanzia e tutte le massime autorità presenti per questa importante cerimonia che sugella una collaborazione fatta di stima e azioni concrete sviluppate in tanti anni di duro lavoro per il benessere e il futuro dei bambini italiani e stranieri». Lo ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo a margine dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio  a Reggio Calabria presso la sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale della Regione della Calabria. «Grazie anche ai tanti volontari e volontarie dell’Unicef- ha sottolineato Samengo- che mi hanno sostenuto in questi anni, da oggi inizia una nuova fase dell’impegno della nostra organizzazione. Metterò infatti al primo punto dell’agenda della mia presidenza una azione sempre più incisiva per i bambini che in Italia vivono in condizione di disagio e povertà. Credo fermamente, ha proseguito il presidente nazionale, che un tema come questo debba essere al centro dell’azione del Governo dei prossimi anni. Ci sono in Italia oltre 1 milione e 200 mila bambini e ragazzi che vivono in povertà assoluta, ossia il 12,1% del totale;  2 milioni e 156 mila vivono in povertà relativa. Tutto questo è inammissibile. Sono dati allarmanti che non possiamo guardare con indifferenza. Occorre da subito stabilire un piano di investimenti e azioni che possano ovviare a questa situazione di disagio che non tende a fermarsi ma che anzi è in aumento rispetto al passato».  

 

Il presidente Samengo ha poi affrontato, durante il proprio intervento le tematiche dell'immigrazione e dell'immigrazione rapportata al mondo dell'infanzia. «Viviamo un’epoca complessa- ha chiosato Samengo. L’infanzia nel mondo è negata sempre più da guerre che non sembrano finire come la Siria giunta al suo ottavo anno, lo Yemen, conflitto che vede bambini usati come soldato, trucidati mentre vanno a scuola senza pietà oppure il Sud Sudan dove si combatte da anni senza vie di uscita. In Libia continuano i focolai di instabilità mentre tanti ancora sono i conflitti dimenticati cui siamo sempre più indifferenti o assuefatti. Occorre più attenzione da parte di tutti su queste tragedie. Ci sono infine 50 milioni di bambini in movimento, 28 milioni fuggono da guerre, i restanti si spostano per calamità, per fame, povertà o a causa di violenze e abusi; il tema delle grandi migrazioni trovi nell’agenda dei governi così come delle regioni soluzioni concrete e azioni di integrazione e inclusione, che disinneschino paura e terrore- ha concluso il presidente Unicef e che sono l’antidoto invece contro la pericolosa disumanità imperante». A margine dell'inziativa il presidente nazionale dell'Unicef ha dichiarato ai cronisti che uno degli obiettivi principali del suo mandato sarà anche quello «a sostegno dei bambini calabresi. Ci sono tante situazioni di povertà e l'Unicef non starà a guardare»