VIDEO| È una proposta di vacanze alternative quella di Ivan Comi, ideatore del progetto che ora lancia un appello ai sindaci degli 11 comuni interessati per promuovere nuovi itinerari turistici
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«Quest’opera è una finestra sul mondo dei fari per far conoscere ai cittadini calabresi e anche al popolo estero le nostre bellezze». È un progetto nato quasi 5 anni fa quello di Ivan Comi, che ha trasformato l’amore per il mare e per la sua terra in un libro fotografico di 270 pagine, tradotto anche in inglese, e in un film documentario di 97 minuti, “La magia dei cristalli”, dedicati ai fari della Calabria, da sempre strutture ricche di fascino, imponenti sentinelle dell’infinito.
Un nuovo punto di vista
«L’idea è nata come tutte le idee – racconta l’autore - un po’ per caso, dalla passione per la mia terra e per il mare ed ha preso forma grazie al contributo del regista Filippo Corrieri e di altri amici e professionisti che hanno lavorato con noi. Volevo trovare qualcosa che evidenziasse i valori veri della nostra regione e creare un punto di vista diverso, che non era mai stato preso in considerazione, ovvero quello dei fari: siamo entrati dentro, con l’autorizzazione della Marina Militare che li gestisce, e abbiamo iniziato a girare».
La luce dei naviganti
Il faro, la luce che guida i naviganti, da sempre simbolo di salvezza, spesso viene oggi sostituito dalle nuove tecnologie ma laddove ancora continua ad imporsi con tutta la sua maestosità e bellezza, merita di essere custodito e preservato: «Un ammiraglio una volta mi disse che il gps, che utilizzano ormai tutte le navi, è un sistema buono ma privato – racconta Comi - e nel momento in cui si dovesse spegnere per qualsiasi motivo, l’unico punto di salvezza rimane quella luce che arriva dalla costa. Quindi per questo motivo il faro non si spegnerà mai».
L'invito ai sindaci per un turismo alternativo
Il lavoro di Comi e del suo team negli anni ha suscitato sempre più interesse e curiosità e ora, nell’era in cui, dopo la pandemia, anche le vacanze saranno più sostenibili, può rappresentare la base da cui partire per lanciare una nuova forma di turismo regionale, e quindi nuovi itinerari turistici, coinvolgendo gli 11 comuni interessati. «A me piacerebbe tantissimo parlare con tutti i sindaci. Loro sono entrati in maniera attiva nel libro perché, a parte i fari, c’è un capitolo interamente dedicato ai comuni che li ospitano: Punta Alice a Cirò, Capo Colonna, Monasterace, Isola Capo Rizzuto, Palizzi, Motta San Giovanni, Villa San Giovanni, Scilla, Ricadi, Capo Suvero quindi Gizzeria e Paola. Sarebbe bello incontrarli perché abbiamo dei grandi progetti che potremmo realizzare in Calabria e loro sono le persone più indicate per creare un turismo alternativo che ancora oggi nella nostra regione non c’è, visitando non solo i fari ma anche le bellezze naturali, storiche ed enogastronomiche».
L'appello alla Regione
«Da qualche mese l’opera è nelle mani della Regione – ci tiene a sottolineare Comi – che forse è l’unico ente che potrebbe darci una grossa mano. In questo momento noi abbiamo grosse difficoltà nel far passare il nostro messaggio anche perché le forze sono poche per poter distribuire il lavoro adeguatamente. Spero quindi che la Regione possa prendere in considerazione il nostro progetto come strumento di marketing sia dal punto di vista culturale che turistico perché è una cosa nuova e potrebbe essere un fiore all’occhiello per la nostra terra».
Unire la Calabria dunque, questo ora lo scopo di Comi, attraverso le splendide torri luminose che la circondano e la proteggono: «Io scrivo sempre questa dedica sul mio libro: la luce del faro non si spegnerà mai come la mia volontà nel salvaguardare la terra».