Dove fare trekking in Calabria per bruciare calorie dopo le feste natalizie

Da Cosenza a Reggio quattro itinerari dove praticare sport per alleviare il senso di colpa post abbuffata immergendosi nella natura 

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di Paula Scalamogna
28 dicembre 2018
11:59
Trekking. Foto di repertorio
Trekking. Foto di repertorio

Le feste natalizie sono un momento dell’anno in cui la famiglia si riunisce per trascorrere giornate all’insegna del buon cibo e del divertimento. Durante i cenoni ci si lascia andare ai piaceri della tavola, soprattutto in Calabria dove questi “momenti mangerecci”, all'insegna di “vraciole”, pitta ‘mpigliata, susumelle e crustoli antichi, durano ore ed ore. Come alleviare, di conseguenza, il senso di colpa post abbuffata? Dopo pranzi e cene ad alto contenuto calorico si può scegliere di ritornare in forma immergendosi nella natura, praticando ad esempio il trekking, (uno sport non difficile e alla portata di grandi e piccoli) insieme alla famiglia e agli amici. La nostra regione ha diverse mete per svolgere questo tipo di sport, con itinerari conosciuti e non. Ecco qui quattro percorsi ideali da affrontare da soli o insieme ad una guida locale per bruciare le calorie post feste.

 


Il cammino di San Francesco di Paola

Si tratta di un “viaggio spirituale” alla scoperta dei luoghi frequentati dal santo a Paola, in provincia di Cosenza. Un percorso, che richiede tanta forza di volontà in quanto misura 49 chilometri, diviso in 3 tappe che collegano il convento di San Marco Argentano (dove San Francesco si ritirò per un anno) al Santuario paolano. Si possono seguire a scelta due itinerari: la via del Giovane e la via dell’Eremita (quest’ultima suddivisa in tre tratti). Entrambi i percorsi attraversano punti in comune e di particolare interesse come il punto in cui si trova il “Patriarca di Kroj Shtikàn” un castagno monumentale il cui tronco misura più di 11 metri di circonferenza, il faggio di San Francesco e il borgo di Cerzeto, appartenente alla comunità italo-albanese.

 

 

Il sentiero del brigante

Un itinerario selvaggio e autentico, che insieme al cammino di San Francesco fa parte dei 44 percorsi di trekking entrati a far parte dell’Atlante dei Cammini, guida promossa dal Mibact che traccia una rete di percorsi naturalistici, culturali e religiosi dal Nord al Sud Italia. Lungo il sentiero si potranno rivivere i momenti in cui i briganti si nascondevano nei boschi per fuggire da chi li voleva imprigionare, scoprendo luoghi misteriosi e a volte dimenticati. Il sentiero è lungo circa 120 chilometri e parte dalle montagne dell’Aspromonte per arrivare alle Serre vibonesi ed è diviso in sette tappe. Per seguire questo percorso di trekking si può fare affidamento ai ragazzi del Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (Gea), che nel 1988 scoprirono questo sentiero.

 

 

L’anello di Pietra Cappa

È un affascinante e caratteristico percorso situato nella Vallata delle Grandi Pietre, nel cuore dell’Aspromonte. Il sentiero è caratterizzato da enormi massi, ma anche da fiumare, castagni millenari e grotte rupestri anticamente abitate da monaci basiliani. Due sono le alternative per praticare trekking lungo questo sentiero, si può partire dal Castello di San Giorgio (situato nel comune di San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio) lasciando la macchina a 3 chilometri oppure si può iniziare percorrendo il sentiero dal paese di Natile Vecchio, facendo sosta alle Rocce di San Pietro e poi proseguire verso il monolite di Pietra Cappa.

 

 

 

Il sentiero del Tracciolino

Detto anche “Sentiero Azzurro” è un balcone naturale a strapiombo situato sulla Costa Viola, la zona che collega Palmi a Bagnara Calabra, in provincia di Cosenza

Il sentiero gode di panorami unici sulla costa tirrenica calabrese. Il sentiero arriva ad attraversare anche Capo Vaticano, nel vibonese luogo splendido sul mare dal quale si possono osservare le Isole Eolie e soprattutto lo Stromboli. L’escursione parte dalle Tre Croci Bianche del Monte Sant’Elia di Palmi e da qui si percorre un sentiero che porta alle numerose spiagge incastonate tra le falesie. Non vi è segnaletica quindi è consigliato farsi accompagnare da una guida locale.

 

 

Consigli per un trekking "sicuro" 

Dotarsi di un'attrezzatura completa e adegua, cercando di ridurre al minimo il peso dello zaino. Munirsi di protezioni da pioggia, freddo e sole, così come di un kit di primo soccorso e del cellulare. Non possono mancare la cartina geografica o il Gps, validi per l’orientamento. Le calzature devono essere idonei, sono consigliati dei buoni scarponcini da trekking con una suola antiscivolo e impermeabile, che proteggono e sgravano il piede rendendo il passo più sicuro.

Infine è importante e fondamentale rispettare la natura e l’ambiente, non abbandonare i rifiuti, evitare i rumori molesti e non disturbare gli animali selvatici e al pascolo.

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