Raganello: il Festival internazionale del folklore si ferma per lutto

Nell’ultimo giorno della kermesse a Castrovillari il cordoglio è stato espresso attraverso la danza, la musica e la preghiera in ricordo delle vittime

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24 agosto 2018
13:52

Per dimostrare la vicinanza alle vittime e ai familiari della strage delle Gole del Raganello, è calato il sipario sul Festival internazionale del Folklore e del Parco del Pollino, un’edizione del festival di Castrovillari investita dal dolore della tragedia che ha colpito la vicina Civita, con la morte di 10 escursionisti. L’associazione Eif (Estate internazionale del folklore) e il suo patrono, Antonio Notaro, ha deciso di chiudere per tre giorni la kermesse.

 


Nell’ultimo giorno del festival, il cordoglio è stato espresso attraverso la danza, la musica e la preghiera in un unico abbraccio. In oltre sei mila si sono ritrovati in piazza municipio in questa "sorta di viaggio intorno al mondo" con la presenza dei gruppi provenienti dall’Africa, Polonia, Messico, Corea del Sud, Francia, Martinica, Ecuador e naturalmente dall'Italia, con il gruppo ospitante “Città di Castrovillari” e Pro Loco di Castrovillari. I gruppi hanno fatto emozionare il pubblico per ben tre ore e mezza, facendo rivivere le varie nazioni, ospiti della kermesse.

 

Doris Cosma, coopresentatrice insieme al direttore artistico, Antonio Notaro, si è emozionata davanti a questo spettacolo. La presentatrice nella sua terra, la Romania, organizza un festival che quest’anno ha ospitato il Gruppo castrovillarese, del direttore Notaro. Dopo la parata iniziale, con la consueta coreografia di Tilde Nocera, sul palco si sono successe le esibizioni di tutti i gruppi. Ad aprire la serata a cui hanno portato il saluto, il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, il Presidente del consiglio, Piero Vico, quello della Pro Loco Cittadina, Eugenio Iannelli e della Fitp regionale, Marcello Perrone, sono state le danze tipiche della provincia di Bourbonnais a nord della Francia e quelle dell’Auvergnea sud con il gruppo “La Bourrée Gannatoise” di Gannat, gruppo a cui il direttore artistico è particolarmente legato perché fonte di ispirazione, nel lontano 1986, dell’attuale festival castrovillarese.

 

Affascinato da ciò che succedeva in quella cittadina d’oltralpe, decise di ricreare anche nella città del Pollino, insieme all’amico, Leonardo D’Agostino, quelle atmosfere e quella partecipazione popolare che riuscivano a rianimare le lunghe giornate d’estate. A seguire  la cultura della città di Cayambe (Ecuador), con il gruppo “Cuniburo cultural”,  che ha diffuso allegria e la gioia di vivere proprie  del popolo ecuadoreño. Cambio di scena e cambio d’abito per il direttore Notaro, che ha vestito quelli di grande musicista accompagnando il suo gruppo  “Città di Castrovillari”, cultore delle tradizioni popolari castrovillaresi, con l’entusiasmo di tramandare  l’ideologia del compianto direttore, Aldo Schettini. Il viaggio si è poi spostato nell’Asia orientale con la Corea del Sud con i ritmi, la leggiadria e le movenze delle bellissime danzatrici dell’Università femminile di Seoul.

Una carrellata di colori, musica, danza e tradizioni, riti e usanze, miti e leggende del popolo Messico si sono fuse con la cultura e le tradizioni calabresi, del Gruppo della Pro Loco di Castrovillari, cultore attento delle tradizioni popolari che si accinge a festeggiare i 90 anni, per passare al ritmo, la melodia, il predominio delle percussioni tipiche delle Isole delle Antille con il gruppo della Martinica. Un mix di danze tra l’Africa e l’Europa  a formare un complesso sincretismo fra schiavi e padroni e fra padroni e schiavi". A chiudere l'Estate internazionale del Folklore e del Parco del Pollino è stata la danza popolare contadina delle regioni baltiche della Polonia o dell’antica Prussia

 

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