In esposizione parte della collezione privata dell’artista. L’allestimento sarà visitabile per tutto il periodo natalizio
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Un progetto nato dalla voglia di sperimentare una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l’aspetto emozionale della materia attraverso la cultura del riuso applicata al design. S’intitola “La narrazione del gioco” la mostra a cura di Massimo Sirelli, allestita nel salone del convento dei minimi di Roccella Jonica e aperta per tutto il periodo natalizio. Artista e art director, Sirelli è considerato uno dei punti di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, quella forma di creatività attraverso la quale materiali di scarto vengono trasformati in oggetti di valore esponenziale. «La passione per l’arte coincide in qualche modo con la mia storia – ha raccontato Sirelli - la retorica del “lo faccio da quando sono bambino” nel mio caso è vera. Ha preso forme diverse nel mio cercare questa sperimentazione continua nel trovare linguaggi creativi diversi».
Proprio seguendo questo percorso ha preso forma uno speciale tipo di ricerca, che lo ha portato a dar luce, utilizzando oggetti raccolti dai mercati, dagli scaffali e dalle strade di tutto il mondo, a una serie di incredibili robot. Un viaggio attraverso la visione di 20 tra le opere più significative della produzione plastica provenienti dalla collezione privata dell’artista che accenderà la fantasia di grandi e piccini. I suoi robot sono stati testimonial negli anni di grandi marchi, hanno popolato grandi mostre, installazioni in musei d’arte contemporanea e spazi creativi, arrivando fino alle strade di Dubai.
«La produzione dei robot è una produzione veramente intima e in qualche modo affiora le sue radici nei miei ricordi d’infanzia, nel gioco e nei giocattoli – ha proseguito l’artista - Per me sono i miei giocattoli, io li chiamo “robot di compagnia”, sono tutti importanti e sono legato a tutti loro in egual modo».