Tra i dati considerati anche quello sull'attrattività degli atenei: l'Umg di Catanzaro si piazza nella media ma recupera posizioni nel passaggio alle specializzazioni. Immette nel sistema laureati con risultati superiori alla media ma ne accoglie con performance inferiori
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Al primo approccio con i test di medicina, gli studenti calabresi dimostrano la peggiore performance d’Italia. A rivelarlo è l’ultimo report condotto da Anvur, l’agenzia di valutazione del sistema universitario, che alla formazione dei camici bianchi ha dedicato uno speciale focus, sulla scorta delle ormai croniche carenze emerse in tutta Italia a reclutarli in specifiche aree sanitarie.
L'andamento
Innanzitutto, i dati raccolti su scala nazionale ricalcano per sommi capi la tendenza registrata di recente anche in Calabria, dove i contratti finanziati dalla Regione per le scuole di specializzazione all’ateneo catanzarese non sono risultati tanto attrattivi come ci si sarebbe attesi, delineando quindi un andamento strabico con alcune specialità mediche che continuano ad esercitare un particolare fascino principalmente legato alle migliori prospettive di carriera sia nel settore pubblico che in quello privato.
Prospettive di carriera
E la Calabria, in questo, non si discosta dal trend nazionale. Come in tutta Italia, hanno fatto il pieno di iscrizioni le scuole di Oftalmologia, Dermatologia e Malattie dell’apparato cardiovascolare nonostante il vistoso incremento di investimenti in formazione, risultato al contrario fatale ad altre specializzazioni andate deserte come, ad esempio, Chirurgia generale, Anestesia e Rianimazione e via dicendo. Una circostanza che allarma, e non poco. Il fenomeno potrebbe «compromettere la capacità del sistema sanitario di rispondere adeguatamente alle esigenze del servizio sanitario nazionale» ammonisce l’agenzia nazionale.
Le performance peggiori
Diventano marcate le differenze su base territoriale se si osservano, invece, le performance degli studenti al loro primo approccio al mondo accademico. Gli indicatori presi in esame sono due ed entrambi relegano la Calabria nei bassifondi della classifica nazionale. Il tasso di successo viene calcolato, in primo luogo, nel rapporto tra immatricolati (vincitori) e partecipanti al test di medicina che dipende innanzitutto dal numero di posti programmati e messi a disposizione a livello nazionale.
La Calabria ultima
Distacco netto tra gli studenti del Nord rispetto a quelli del Sud Italia, ai poli opposti si collocano la Calabria e il Trentino Alto Adige, quest’ultima strappa la performance migliore (24,6 punti), la peggiore, invece, se la aggiudicano gli aspiranti medici residenti in Calabria (13,6). Sovrapponibile a questo eloquente risultato, è il secondo che calcola il tasso di successo sulla base del punteggio conseguito al test. La Calabria resta sempre ultima in Italia.
Paese differenziato
«La fotografia che ne esce è quella di un Paese fortemente differenziato. La forbice (8,4 punti) oscilla tra il punteggio minimo di 25,7 punti degli studenti della Calabria e il punteggio medio più elevato di 34,1 punti degli studenti residenti in Lombardia e Trentino-Alto Adige» si legge nel report. Gli studenti del nord Italia, insomma, riescono a far valere un vantaggio competitivo nella fase di immatricolazione e, quindi, di scelta dell’ateneo in cui frequentare il corso di laurea in medicina.
Attrattività degli atenei
Preferenze che si riflettono, di conseguenza, sull’attrattività delle università, quella catanzarese si piazza nella media (51%). L’indicatore valuta il rapporto tra gli studenti immatricolati e la percentuale di coloro che lo hanno indicato come prima scelta; fotografa insomma, «la distribuzione degli iscritti maggiormente soddisfatti per la sede in cui sono riusciti a immatricolarsi».
Verso le specializzazioni
A Catanzaro l’80% degli immatricolati proviene dal sud Italia, il 4% dal nord-ovest, il 3,5% dal nord-est, il 3,9% dal centro, l’8,5% dalle isole. Scala qualche gradino della classifica l’ateneo catanzarese nella fase di passaggio dalla laurea alla specializzazione: il tasso di ammissione alla graduatoria nazionale dei laureati Umg è del 60,7% (media ottenuta calcolando l’arco temporale degli anni accademici dal 2016 al 2023), con un trend in decisa crescita.
Il tasso di successo
Per fornire una misura, tra gli atenei statali che registrano il maggior tasso di successo nelle graduatorie nazionali ci sono gli studenti dell’Università Federico II di Napoli (67,3%), quelli dell’Università di Salerno (65%) e di Milano Bicocca (64,7%). Un risultato confermato anche da un indicatore di maggior dettaglio qual è, ad esempio, il punteggio ottenuto alla prova nazionale: i laureati all’Umg ottengono un punteggio di 77,5 (frutto della media degli ultimi sette anni accademici).
I più bravi al Nord
Una performance non proprio smagliante se paragonata ai punteggi ottenuti dagli studenti del San Raffaele di Milano che, secondo il report Anvur, «risultano essere i più bravi» con un punteggio medio di 91,3 punti, seguiti dai laureati all’Università di Udine con 90,5 punti. Nelle migliori posizioni ci stanno anche i laureati della Milano Bicocca (89,6), Verona (88,7), Milano Statale (88,5), Cattolica del Sacro Cuore (88,2).
Nella media
Dall’incrocio di tutti questi indicatori – compreso il voto di laurea che all’Umg è in media di 108 – l’ateneo catanzarese risulta essere tra quelli i cui laureati ottengono punteggi superiori alla media nella prova nazionale e anche voti di laurea superiore alla media. Tuttavia, pur immettendo nel sistema laureati con buone performance accolgono nelle scuole dell’ateneo laureati con punteggi alla prova inferiori alla media.