Morì a 11 anni nel giorno dell'Immacolata, i genitori: «Quel giorno nacque una luce»

VIDEO | Un libro che racconta la storia di Silvia, bellissima bambina di Soverato scomparsa a causa di un sarcoma. I suoi genitori hanno deciso di offrire la loro testimonianza e lanciare un messaggio di speranza e di fede

di Rossella  Galati
30 novembre 2019
16:05

È una storia che meritava di essere raccontata anche se nessuno mai vorrebbe farlo, è la storia della perdita di un figlio. Elena Apicella e Vito Tassone sono i genitori di Silvia, una bellissima bambina dai boccoli biondi, un angelo vissuto solo 11 anni che ha dovuto fare i conti con un tumore osseo maligno. All’età di 9 anni le è stato infatti diagnosticato il sarcoma di Ewing che l’ha accompagnata fino alla sua “nascita in cielo”, come amano dire i suoi cari, l’8 dicembre 2007, il giorno dell’Immacolata, quando “È nata una luce di nome Silvia”, come recita il titolo del libro scritto a quattro mani da mamma e papà. «Noi siamo certi che la Madonna ha voluto accogliere Silvia sotto il suo manto proprio in occasione di questa grande festa – dice Elena -. Ogni anno per noi rappresenta il giorno del ricordo».

Silvia e il suo amico speciale

Nella sua breve esistenza Silvia ha dimostrato una forza straordinaria, la stessa che ha sempre trasmesso alla sua famiglia, anche nei momenti più difficili, anche nel periodo delle cure all’Istituto dei tumori a Milano, anche ora che non è presente fisicamente. Aveva fede e sapeva di avere accanto a lei un amico speciale, Gesù. «Silvia era una bambina normale, andava a scuola, giocava con i suoi amici, frequentava l’oratorio salesiano – racconta la sua mamma -. Ma aveva un’amicizia intima con Gesù. Ha fatto il suo brevissimo percorso di vita sotto questa protezione facendo crescere ogni giorno questo piccolo seme di fede che le era stato insegnato fin da piccola. Per questo abbiamo voluto “donarla” agli altri come testimonianza non solo di fede ma anche di speranza. Io penso che proprio la fede sia stato l’elemento più importante della nostra storia perché ha aiutato sia noi che Silvia ad affrontare questo momento serenamente».


Uniti si vince

Elena e Vito ci ricevono nella loro casa di Soverato, dove crescono amorevolmente gli altri due figli, Edoardo di un anno più grande di Silvia, e Tommaso, di otto anni e mezzo, nato dopo qualche anno dalla scomparsa della sorella. «Tommaso ha veramente tanto di Silvia – racconta Vito - potrebbe essere tranquillamente il suo gemello per tantissimi aspetti. Parla di sua sorella come se l’avesse conosciuta. E anche questo io lo inserirei nel progetto di Silvia, perché come lei stessa diceva “uniti si vince”, questo è diventato il motto della nostra famiglia».

Un messaggio di speranza

Dunque l’augurio di questi genitori è che il libro possa servire per incoraggiare gli altri a trovare in ogni esperienza, anche la più dolorosa, la fede e la forza di reagire. «Abbiamo voluto donare agli altri quello che abbiamo nel cuore – spiega Elena -. La nostra vuole essere una testimonianza rivolta non solo a chi crede ma anche alle persone che non credono che ci possa essere un Padre che ci sostiene nei momenti difficili».

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