A distribuzione più che avviata, è dal 28 novembre nelle sale italiane, arriva anche in Calabria Space Monkeys, lungometraggio d’esordio di Aldo Iuliano, già vincitore del Globo d’Oro per il cortometraggio Penalty, ma anche di altri riconoscimenti internazionali per tanti altri lavori sempre firmati assieme alla sceneggiatura del fratello Severino come in questa occasione.

Prima nella loro Crotone al cinema teatro Apollo e poi a Cosenza, oggi al cinema San Nicola. Due appuntamenti alla presenza dei due apprezzatissimi autori che possono confrontarsi con pubblico e critica calabrese dopo aver già raccolto grandi consensi in giro per l’Italia.

Anton Giulio Grande

Anton Giulio Grande, commissario straordinario di Fondazione Calabria Film Commission ha molto creduto in questo progetto di Rai Cinema e Freak Factory anche perché  le scene sono state girate tra Baia dei Greci, che è una delle più affascinanti spiagge di Crotone ed il castello del 1400 a Caccuri nell’hinterland crotonese: «È un film che parla del disagio della generazione Z con un linguaggio internazionale e colto – ha dichiarato Grande - e siamo felicissimi di sostenere due autori calabresi e crotonesi il cui talento è oramai unanimemente riconosciuto».

Saverio Iuliano

Nella conferenza stampa che ha preceduto la proiezione c’era anche l’assessore alla Cultura del Comune di Crotone Nicola Corigliano, ma soprattutto tantissimi amici, colleghi dei due artisti crotonesi che a stento sono riusciti a trattenere l’emozione per poter condividere questo importante passaggio di un’opera in quello che hanno sottolineato sia il «loro cinema» dove è nata una passione diventata professione creativa. «Alla benzina arrivata da critica e pubblico dopo le proiezioni romane e milanesi, aggiungiamo, con enorme soddisfazione, questo bagno emotivo ma soprattutto culturale della e nella nostra città» ha detto Saverino Iuliano, che cura la sceneggiatura di tutti i lavori del fratello Aldo.

Aldo Iuliano

«Noi ci siamo – aggiunge Aldo Iuliano - a mettere a disposizione, come già fatto anche attraverso altri lavori, i linguaggi del cinema e dell’arte per raccontare quel protagonismo così prepotente dei paesaggi calabresi e crotonesi, che deve diventare leva di riscatto». Ad Aldo il regista, chiediamo quanto sia stucchevole questa ennesima etichetta appiccicata ai più giovani di generazione Z: «Tantissimo – afferma - queste etichette estremamente semplicistiche, nascondono l’inadeguatezza a riconoscere talenti, profondità e capacità di interpretare le grandi competenze tecnologiche e soprattutto emotive dei nostri giovanissimi» rilanciando anche l’aspetto sociale, troppo spesso relegato solo alla cronaca nera: «Queste nuove generazioni ci proiettano continuamente verso la salvezza del genere umano, anche, se non soprattutto, quando si rinchiudono in loro stessi dopo che, solo per fare un esempio, reclamano, invano, una sensibilità ambientale che continuiamo ad ignorare impunemente».

Prodotto da Andrette Lo Conte per Freak Factory con Rai Cinema e il contributo della Fondazione Calabria Film Commission, questa pellicola ha come protagonisti Souad Arsane (attrice francese rivelazione ai César 2019), Amanda Campana (protagonista della serie Netflix “Summertime”), Riccardo Mandolini (protagonista della serie Netflix “Baby”), Ambrosia Caldarelli (protagonista nella serie Circeo su Paramount Plus) e Haroun Fall (già protagonista della serie Netflix “Zero”).

Davvero spettacolare la fotografia di Daniele Ciprì, c’è il montaggio di Marco Spoletini, le musiche di Enrico Melozzi, le scenografie di Paki Meduri, i costumi di Francesca Sartori e Mara Masiero; alla sceneggiatura di Severino Iuliano c’è il contributo di Alessandro Giulietti e ovviamente anche quello del fratello Aldo Iuliano.

Ed al di là dell’invito fortissimo di andare a vederlo ed apprezzare tanti aspetti di un progetto così ambizioso e visionario, c’è da ringraziare i due fratelli che sono riusciti a far viaggiare così tante maestranze di qualità in Calabria, che rappresenta, di certo, molto più che un omaggio alla loro terra che ha mille potenzialità cinematografiche ancora inespresse.