Promozione dello sport e impegno sociale hanno caratterizzato la quarta giornata della kermesse in corso. Ecco com'è andata
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Immagini per trasmettere sentimenti ed emozioni, azioni per imparare a conoscere se stessi. Duplice tematica per il “Serreinfestival” che nella sua quarta giornata prosegue il cammino fra promozione dello sport e impegno sociale.
Nel pomeriggio, la gara podistica promozionale “Corrinsieme”, organizzata in collaborazione con il Centro sportivo Libertas, ha regalato momenti di gioia in una competizione in cui a vincere sono stati i più sani valori sportivi. Su un circuito disegnato su Corso Umberto I di 600 metri da ripetere 8 volte hanno gareggiato gli adulti, mentre il percorso dei bambini è stato ovviamente meno impegnativo ma altrettanto esaltante. I premi distribuiti al termine della corsa hanno avuto un significato simbolico e hanno incarnato lo stimolo a continuare a migliorarsi.
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In serata, ha destato meraviglia la mostra “L’omaggio al mondo femminile” del ginecologo esploratore Saverio Miceli. La discussione sull’interpretazione dei suoi scatti è stata introdotta dalla coordinatrice del “Serreinfestival” Maria Rosaria Franzè che, dopo aver manifestato soddisfazione perché la rassegna “ha creato luoghi di cultura, di confronto e di condivisione”, si è concentrata sulla “forza espressiva dei volti delle donne che racconta la storia dei popoli”. L’autore degli scatti ha inteso «fare il punto sul ruolo che svolge la donna in contesti difficili» e sulla «lotta per i diritti negati. La restituzione del profumo di un posto e della memoria - ha spiegato – avviene più facilmente attraverso lo sguardo. Quando si incontra una donna molto diversa da noi inizia un gioco di curiosità reciproca» >Il dottor Miceli ha inoltre descritto «le condizioni difficili di madri con figli in braccio» che vivono in villaggi africani costituiti da «capanne fatte di canne, terra e sterco», ha sottolineato «i connotati eroici della donna lavoratrice» precisando di aver incontrato «occhi che non chiedono nulla e che danno emozioni sempre diverse».
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Quello di Miceli, secondo la rappresentante dell’associazione “Femmina” (operativa in questa fase soprattutto nel campo delle prevenzione e delle attività ludiche ed extraludiche) Lelah Kaur, è «un occhio sensibile che fa bene al cuore». >Della “diversità come elemento fondamentale per le società contemporanee” e della “differenza di condizione e vissuto delle donne fotografate rispetto a quelle occidentali” ha parlato la docente di Storia e Filosofia Mariella Calogero, che ha poi posto l’accento sulla «necessità di parlare della parità di genere» e dei compiti della scuola. Le conclusioni sono state affidate al direttore artistico del “Serreinfestival” Armando Vitale che è partito dalla «spinta del ’68 nel riconoscere il ruolo della donna» per giungere alla situazione attuale in cui «la parità è stata sostanzialmente raggiunta. Miceli – ha rimarcato – racconta la realtà delle donne che non hanno ancora un’emancipazione piena, che vivono in contesti caratterizzati da arretratezza e ritardi di crescita economica e sociale». L’esibizione di “TFR Band” ha allietato infine i presenti contribuendo ad alimentare il clima di serenità e allegria.