La proposta è stata lanciata da Demetrio Guzzardi, ed ha l'obiettivo duplice di riempire le biblioteche della Regione di libri dedicati alla Calabria e di fornire un sostegno all'editoria, comparto attraversato da una crisi drammatica, acuita dalla pandemia.

L'appello al presidente

Trenta operatori del settore hanno allora scritto al presidente facente funzione Nino Sprlì, detentore anche della delega alla cultura, per un appello: rifornite le biblioteche con i titoli dei nostri cataloghi relativi ad autori calabresi o che trattino tematiche legate alla storia, alle tradizioni, allo sviluppo turistico della Calabria.

Prezzo simbolico

«Chiediamo un ristoro - dice Guzzardi - in cambio del quale siamo disposti a cedere 40 titoli a cinquanta biblioteche per un totale di 60 mila nuovi volumi. Sarebbe il più grande piano di distribuzione di libri di argomenti ed autori calabresi mai realizzato in questa regione». Nel complesso quindi 60 mila volumi da consegnare alle biblioteche al prezzo simbolico di cinque euro. In tal modo ogni singolo editore incassarebbe un contributo di 10 mila euro.

La legge disattesa

Per la verità è già in vigore una legge regionale per supportare il settore, la 17 del 1985. Prevede un piano di acquisto annuale di un certo numero di volumi dagli editori calabresi appunto per rifornire le biblioteche, ma da oltre un decennio non è più finanziata ed è dunque disattesa. E poiché le biblioteche non hanno fondi propri per incrementare a loro volta il patrimonio librario, rimangono prive di quelle pubblicazioni legate al territorio.

Il virus della cultura

«È un grave danno - sottolinea Guzzardi - perché è importante che lo studioso locale possa trovare nella biblioteca di riferimento testi di una cultura regionale varia. Mi auguro che dopo questo triste momento scadito dalla presenza del Covid, si possa rinascere contaminando la società calabrese con il virus della cultura e della conoscenza». Ecco l'intervista