VIDEO | La sua prima volta in Bovesìa nel 1978, poi la decisione di stabilirsi definitivamente e suonare in un gruppo di musica grecanica: «Ne sono molto orgoglioso»
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La musica è da sempre una forma d’espressione fortemente legata al contesto nel quale nasce. Uno dei modi più antichi e autentici che l’uomo conosce per comunicare sentimenti ed emozioni, facendosi testimone, al contempo, di storie, luoghi e culture. Così è per la Bovesìa: la musica, insieme alla danza, rappresenta una compagna di vita e un’importante risorsa identitaria per i greci di Calabria.
Dai “canti a zampogna” al tipico “sonu a ballo”, suoni e canti tradizionali vengono tramandati dalle vecchie generazioni alle più giovani, desiderose di mantenere vive le proprie radici e dar vita, attraverso l’incontro di queste con influenze e strumenti più contemporanei, a nuove forme espressive. Una realtà densa di fascino e cultura, alla quale, il piemontese Riccardo Negro, non ha saputo resistere. «Sono venuto qui la prima volta nel ’78, mi sono innamorato di questo posto. In seguito ho poi comprato un lotto di terreno e pian piano, in base ai mezzi che si avevano, di anno in anno, ho costruito questa casetta» racconta ai microfoni di Grecanica News.
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Un amore a prima vista per una terra dalla bellezza pura e disarmante, ove il tempo sembra scorrere più lentamente, il contesto ideale per favorire l’ispirazione e la produzione creativa. «In questo periodo bellissimo, qui in Calabria - afferma il musicista -, mi occupo di alcune delle mie passioni: suonare la chitarra, senza pretese, però divertendosi. E poi, appena riesco, voglio riprendere un po’ a dipingere, perché anche questo mi ha dato grandi soddisfazioni». Riccardo Negro si definisce, con grande umiltà, uno che si “diverte”, che pratica la musica per diletto. Invero, pur non avendo origini calabresi, egli rappresenta oggi uno dei punti saldi della tradizione musicale grecanica.
È infatti uno dei componenti del gruppo fondato dal giornalista Franco Iriti Tela di Ragno, che Negro racconta essergli particolarmente caro, proprio perché si tratta di un gruppo di musica grecanica. «Essendo piemontese, mi sento molto orgoglioso di farne parte», afferma con emozione. In un altro gruppo, aggiunge, suona invece musica di più vario genere popolare, per il puro piacere di farlo. Perché d’altronde, conclude, «è quello che deve essere fatto con la musica. Bisogna divertirsi».