Goel e comunità Progetto Sud insieme per il cambiamento: nasce Ri-Calabria

VIDEO | Il progetto è stato presentato a Catanzaro. Testimonial dell'iniziativa l'autore e regista televisivo Pif: «Ciascuno di noi deve diventare leader dell'antimafia»
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di R. G.
28 aprile 2019
12:42

Può la Calabria ripartire dalla società? Secondo il gruppo cooperativo Goel presieduto da Vincenzo Linarello e la Comunità Progetto Sud, presieduta da don Giacomo Panizza, si. Lo dimostra la sinergia nata tra le due realtà operanti nei territori della locride e del lametino che hanno dato vita al progetto Ri-Calabria presentato al Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro. Al dibattito, moderato dalla giornalista Rai Paola Cacianti, hanno preso parte l’attore e regista Pif, testimonial dell'iniziativa, e mons. Francesco Oliva, delegato della Conferenza episcopale Calabra per la Pastorale per i problemi sociali e il lavoro. La ‘ndrangheta, le massonerie deviate, l’insipienza e la corruzione politica hanno prodotto in Calabria un fallimento inequivocabile, reso ancora più insopportabile dalla crisi e dai progressivi tagli alle risorse pubbliche.  Proprio per questa ragione, la Comunità Progetto Sud e Goel hanno ritenuto che fosse arrivato il momento di attivarsi insieme ai calabresi per esprimere una partecipazione più diretta e responsabile al cambiamento e al riscatto della Calabria.

Promuovere la democrazia partecipativa

«Attraverso il progetto riCALABRIA abbiamo pensato di promuovere l’utilizzo di metodologie che mettano in campo il confronto creativo e la cosiddetta democrazia partecipativa» ha spiegato Don Giacomo Panizza. «Un buon governo del territorio, che riconosca e rispetti la sovranità della società civile, si fonda e si costruisce su un patto di sussidiarietà che non si esaurisce con le elezioni. Abbiamo il diritto di voltare pagina attraverso un nuovo modello di governance in cui la società civile non venga ostacolata, ma abbia un ruolo attivo nell’elaborazione di progetti e di percorsi di cambiamento e nell’attuazione degli stessi». A dettagliare i contenuti del progetto, Vincenzo Linarello: «Il grande equivoco sulla democrazia è pensare che basti il voto libero e il suffragio universale perché essa sia compiuta, con il voto che diventa una delega in bianco di sovranità, indiscutibile fino alle successive consultazioni elettorali. Non è così» ha sottolineato. «Perché la democrazia sia effettiva serve anche l’equità sociale ed economica nonché la partecipazione attiva della società civile al governo dei territori e alla soluzione dei problemi».   


Animazione territoriale

Con riCALABRIA si avvia un grande progetto di animazione sociale territoriale, in tutta la regione, attraverso il quale saranno poste ai cittadini, attraverso incontri partecipati, tre domande: cosa vuoi cambiare in Calabria? Quali proposte di cambiamento pensi siano praticabili? Cosa sei disposto a fare per la loro attuazione? «È come se si formasse un organismo nuovo da gruppi di cellule» ha sottolineato la giornalista Paola Cacianti. «Il progetto riCALABRIA è un coordinamento di realtà che mette insieme tante energie diverse, un progetto di crescita che crea identità condivisa, in cui il fattore umano diventa causa di cambiamento sociale, politico-economico, culturale». Un cambiamento che passa dalla presa di responsabilità personale: «Il recinto dell’antimafia in genere fa comodo, è arrivato il momento di diventare noi stessi i leader dell’antimafia e non delegare l’impegno» ha affermato il regista e scrittore Pif «30 anni fa chi pensava che si potesse cambiare la Sicilia? Eppure è successo. Ed un’antimafia così costruttiva e concreta in Sicilia non l’ho mai vista».

Protagonisti del futuro

Sulla necessità di diventare protagonisti del proprio futuro senza attendere risposte dall’alto si è soffermato anche Mons. Francesco Oliva: «Dietro il cancro della criminalità organizzata ci sono tante ferite, fragilità e povertà, occorre partire da quelle per dare risposte concrete senza equivoci. La Chiesa può fare molto, rimanendo fedele al messaggio evangelico e abitando i problemi della gente». Sull’approccio metodologico del progetto è intervenuta la sociologa Marianella Sclavi, una delle maggiori esperte italiane di processi di democrazia partecipativa. Stefania Mancini, consigliere delegato della Fondazione Charlemagne onlus che ha sostenuto il progetto, ha quindi sottolineato l’importanza che esperienze di questo tipo possono avere per sperimentare modelli replicabili in tutta Italia. L’iniziativa è supportata inoltre da Message Group, agenzia di comunicazione italiana, che accompagnerà parte del progetto. Per raggiungere tutti i cittadini, riCALABRIA utilizzerà il web ed i social, con gli aggiornamenti in tempo reale sulle date degli eventi ed il programma delle iniziative che saranno intraprese.

 

Giornalista
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