Oltre 50 mila volumi per la più antica biblioteca universitaria di Reggio Calabria. Istituita nel 1969 come Biblioteca dell’Istituto Universitario Statale di Architettura (Iusarc), è tra le più grandi di Architettura al Sud. Da sempre consta di un patrimonio multidisciplinare e ricco che spazia da urbanistica, scienze applicate al territorio, materie tecnologiche, progettazione architettonica, storia dell’arte, design, storia dell’architettura, restauro a sociologia, economia, diritto, letteratura, medicina, con una ricca mediateca e copiosi fondi di riviste cartacee e digitali, una sezione di libri antichi e una sezione dedicata alla Calabria. Qui sono consultabili le tesi di laurea in formato digitale (dal 2002) e le tesi di dottorato (dal XXIII ciclo – anno accademico 2009-2010). In occasione dell’odierna Giornata del libro siamo andati alla scoperta di questo scrigno di conoscenza custodito dalla facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

La biblioteca di Architettura

«Un patrimonio a disposizione di studenti e docenti ma anche della cittadinanza, con servizi di consultazione, prestito e attività interbibliotecarie completamente gratuiti e liberi, come l’accesso alla sala lettura e alla sala studio con 100 posti disponibili. La pandemia in atto non consente che i posti siano tutti occupati e quindi si accede su prenotazione. Disponibili anche delle postazioni multimediali, di cui due attrezzate per persone ipovedenti», ha spiegato Maria Ambrosio, bibliotecaria presso la facoltà di Architettura. Da 28 anni vive in mezzo ai libri che definisce «gli amici più cari, con i quali viaggiare e conoscere mondi diversi. Amo moltissimo il mio lavoro che mi ha donato la possibilità di conoscere tante persone, lo studente timoroso e lo studioso esperto, e di entrare in relazione con loro in questo contesto così particolare», ha raccontato ancora Maria Ambrosio.

«Per volere del primo rettore e fondatore della Mediterranea, Antonio Quistelli, le sezioni tematiche sono suddivise in scaffalature aperte, all’epoca assolutamente innovative», ha ricordato ancora la bibliotecaria Maria Ambrosio. Originali anche gli armadietti per depositare borse e effetti personali all’ingresso, che richiamano i font informatici della scrittura.

Un patrimonio immenso

Tutto è catalogato e rintracciabile sul Sistema bibliotecario dell’Ateneo, a cura della professoressa Marina Mancini. «Qui confluiscono le biblioteche della facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane, di Ingegneria, di Agraria e quella della Residenza Universitaria; a sua volta esso è incardinato in quello bibliotecario Vibonese e quindi nei cataloghi nazionali Sebina Open. I suoi dati, pertanto, sono consultabili nel Catalogo Unico di Ateneo, nell’Opac della Regione Calabria e nell’Opac Sbn», ha spiegato ancora Maria Ambrosio.

Un patrimonio immenso che presto godrà anche di nuovi spazi e che cresce ancora grazie alle donazioni private, come quella del giornalista Demetrio De Stefano, e alla lungimiranza dell’Università.

La biblioteca centralizzata

«L’Università crede molto in questo percorso di accrescimento - ha sottolineato Santo Marcello Zimbone, rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - perché crede sia vitale fornire una base bibliografica solida agli studenti e a coloro che vogliano fruire della biblioteca. Per questa ragione investiamo anno dopo anno sempre di più. Oggi, infatti, non ci sono soltanto risorse cartacee ma anche digitali. L’importanza dei libri e della lettura, al di là della giornata odierna utile a sottolinearlo, non va sottaciuta. È fondamentale sensibilizzare i giovani rispetto all’importanza di acquisire informazioni di direttamente dalla fonte. Questo è un settore dinamico, in continuo movimento e strettamente legato a quello della ricerca. Per questo abbiamo sottoposto all’attenzione del Miur il progetto di una Biblioteca centralizzata di Ateneo che speriamo di poter realizzare entro uno-due anni. Dunque la nostra è un’attenzione concreta che dimostreremo con la realizzazione di infrastrutture importanti. Quando mi trovavo in Inghilterra trascorrevo gran parte del mio tempo lavorativo in biblioteca; essa è certamente luogo di studio ma è anche uno spazio in cui si stimola l’immaginazione, maturano personalità e relazioni», ha evidenziato Santo Marcello Zimbone, rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

La Biblioteca ha collaborato alla realizzazione del Catalogo collettivo dei periodici posseduti dalle Biblioteche della città di Reggio Calabria, promosso e pubblicato nel 1999 dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Reggio Calabria. Ha partecipato al Progetto S.B.R. promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e fa parte del Servizio bibliotecario regionale.

Appena la morsa pandemica allenterà, la Biblioteca tornerà anche ad organizzare presentazioni di libri, incontri e seminari.

San Giorgio e la Giornata mondiale del Libro

San Giorgio, nella sua iconografia più diffusa, che lo ritrae nell’atto di infilzare il drago e dunque di sconfiggere l’ignoranza, immagine per altro prediletta da storici e appassionati, costituisce l'ispirazione della scelta, operata dall'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) nel 1996, di proclamare il 23 aprile quale giornata mondiale del Libro e del Diritto di Autore.

Un intreccio di storie, più o meno misteriose sono al centro di questa giornata in cui nel 1616 si fermò la penna, ma non l’eco di versi e parole di Miguel de Cervantes, William Shakespeare e dello scrittore catalano Josep Pla, deceduto il 23 aprile del 1981. Una curiosa coincidenza che assurge a momento universale di invito alla lettura e di valorizzazione dei libri, bussole che orientano le vele della curiosità nei mari della conoscenza.

Storie e leggende uniscono letteratura e tradizioni religiose nel segno di San Giorgio e dell’universale allegoria della lettura e della cultura che salvano dall’ignoranza. Un tassello di questo mosaico è rappresentato dalla città di Reggio Calabria che in San Giorgio, Santo nella Storia, riconosce il proprio Patrono.

La leggenda si impreziosisce di un altro dettaglio laddove si narra che san Giorgio cavaliere abbia colto la rosa nata dal sangue del drago sconfitto per farne dono alla principessa appena salvata.

A tale leggenda si ispira la peculiare tradizione diffusa nel cuore dell’Europa in cui ogni anno, il 23 aprile, è festa per la lettura e i lettori. In particolare per le strade della Catalogna, nel giorno del patrono Sant Jordi, gli uomini regalano alle donne una rosa e le donne ricambiano con un libro.