È pronto ad accogliere chiunque voglia immergersi nella ricca storia artistica e spirituale della regione, offrendo pertanto servizi educativi rivolti a scuole, famiglie e gruppi, con programmi che includono visite guidate e attività didattiche, oltre a collaborazioni per stage e tirocini, il Museo Diocesano di Reggio Calabria, tra i tesori culturali dell’area grecanica, testimonianza preziosa dell'arte sacra e della storia dell'Arcidiocesi di Reggo Calabria-Bova.

Leggi anche ↓

Visitare i musei e i luoghi culturali non solo arricchisce il proprio bagaglio culturale, ma permette anche di immergersi nella storia e nella bellezza di un paese che ha dato tanto al mondo in termini di arte e cultura; la storia del Museo Diocesano è una storia di ufficialità culturale, in una realtà in cui la cultura legata alle minoranze linguistiche è andata avanti grazie alla trasmissione informale tra generazioni. La sua erezione si deve al Decreto arcivescovile di mons. Giovanni Ferro risalente al 25 gennaio 1957. L’edificio che ospita al pianterreno il Museo è quanto resta del Palazzo arcivescovile ricostruito alla fine del Settecento, sulle rovine del preesistente per via dei crolli causati dal terremoto del 1908 e dei bombardamenti aerei del 1943.

È proprio nella metà degli anni ‘80 che per mezzo dell’intervento finanziato dal Ministero per i beni culturali, sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’ala tardo settecentesca accessibile dal cortile e scelta come sede del museo. Tra il 1998-1999 è avvenuto il restauro della volta del porticato, del grande salone al pianterreno e di una saletta adiacente, secondo il progetto museografico del 1992, e la creazione di un primo nucleo museale ancora non pienamente funzionale. Bisogna aspettare il 7 ottobre 2010 per l’effettiva inaugurazione del Museo Diocesano dedicato a mons. Aurelio Sorrentino, arcivescovo di Reggio Calabria dal 1977 al 1990. Al suo interno possiamo ammirare custodita una vasta collezione di oggetti, argenti, tessuti liturgici, sculture, opere in cartapesta, frammenti lapidei dagli altari della vecchia Cattedrale di Maria Santissima Assunta e vari manufatti religiosi che coprono un ampio arco temporale, dal XV al XX secolo.