L’arte e le opere che ne sono preziosa traccia si intrecciano in un'unica voce, prendono vita e diventano tappe di un viaggio dentro la Storia della diocesi di Reggio Calabria-Bova. Illustrati nella cornice dell’aula capitolare della Cattedrale del Duomo di Reggio Calabria, gli esiti del progetto “L’Arte racconta: Icone del Rinascimento: dal marmo al digitale” che, perseguendo il fine della valorizzazione integrata del patrimonio storico-artistico della stessa Cattedrale e del Museo diocesano, ha creato un’apposita app gratuita e un sito al servizio di un originale itinerario animato alla scoperta di queste stesse opere. Un progetto definito dal vescovo dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone «un servizio bello che offriamo alla cittadinanza di tutto il territorio diocesano».

Voce all'arte e alla storia

«Il progetto è stato ideato nel 2019. A causa pandemia – ha spiegato Lucia Lojacono, responsabile scientifica del progetto “L’Arte racconta” e direttrice del museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino di Reggio - abbiamo dovuto rimodularne i tempi, così è stato realizzato tra aprile e dicembre del 2021. Molteplici le sue articolazioni e le sue azioni: la creazione di un sito, di un’applicazione e di dispositivi digitali e audio clip associate al percorso di visita di opere esposte tra Cattedrale e Museo diocesano, una mostra dedicata alla Scultura rinascimentale con un seminario e l’esposizione di tre opere provenienti da Ortì Inferiore, Vito Inferiore e Cataforio, nell’occasione restaurate, laboratori didattici per le scuole, un concerto dell’ensemble corale e strumentale del Conservatorio Francesco Cilea e un protocollo con il dipartimento Pau dell'università Mediterranea che nell’ambito del restauro eseguito da Giuseppe Mantella, ha realizzato anche delle ricostruzioni tridimensionali. Una proposta inedita e coinvolgente, una narrazione delle opere che si avvale delle voci che nelle opere si celano», ha spiegato ancora Lucia Lojacono, responsabile scientifica del progetto “L’Arte racconta” e direttrice del museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino di Reggio.

Le voci sono in qualche caso di personaggi raffigurati, in altri i committenti e gli artisti che li hanno realizzati e in altri ancora il popolano, la devota e addirittura il fuoco come nel caso del frammento di pietra granitica, che la devozione venera quale reliquia della colonna ardente del prodigio di San Paolo, lambita dalle fiamme nel 61 d.C.. Per iniziare il viaggio, basterà scaricare l’app gratuita "L’arte racconta", inquadrare ilQRcode esposto accanto all’opera e porsi in ascolto di una voce del passato che farà rivivere l’opera, raccontandone la storia.

«Il progetto L’arte racconta dà ‘voce’ a trenta opere d’arte conservate nella Cattedrale e nel Museo diocesano attraverso un’applicazione che abbiamo sviluppato ricorrendo esclusivamente a tecnologie open source, perché questo è lo spirito che ci anima fin dall’inizio della nostra attività di formazione solidale», ha spiegato Giorgio Nordo, presidente di Calabria Formazione che ha sviluppato l’applicazione, collaborando con Antonio Galletta che ha curato il settore web hub di supporto all’applicazione stessa.

Arte e bellezza per rigenerare l'esistenza e la Città 

Una proposta che mira alla valorizzazione e al potenziamento dell’accessibilità con una fruizione il più possibile allargata, capace di coinvolgere anche le giovani generazioni. L’arte è bellezza e la bellezza è capace di profondo rinnovamento purché il bello sia anche vero e buono. «La bellezza ci aiuta a crescere e a dilatare gli orizzonti. Crea cultura. Cultura del bello significa anche avere progettualità sulla nostra esistenza. Se questa città fosse più bella anche nella parte, scusate se lo dico così in modo appassionato, un pò più trascurata forse anche certe depressioni potrebbero essere sanate ed essa non essere più un’incompiuta. Il bello ci aiuta non l’estetismo ma la bellezza indissolubilmente legata alla verità e alla bontà», ha sottolineato il vescovo dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone.

Il patrimonio da riscoprire

Le opere che puntellano questo originale itinerario partono dall’esterno con la stessa Cattedrale del Duomo e la statua di San Paolo di Tarso realizzata da Francesco Jerace per proseguire all’interno con vetrate, dipinti e sculture. In particolare all’interno del Duomo reggino sono stati inseriti nel progetto i Monumenti funebri dell’arcivescovo Gaspare Ricciulli Dal Fosso, dell’arcivescovo Giovanni Ferro e degli arcivescovi Annibale D’Afflitto e Matteo De Gennaro, Pulpito, la Consacrazione di Stefano vescovo di Reggio, il Frammento della Colonna ardente e dipinti dell’Assunzione di Maria Vergine, il Ritratto dell’arcivescovo Matteo Gennaro Testa Piccolomini e il Sacrificio di Melchisedech all’interno della Cappella del Santissimo Sacramento, anch’essa inserita nell’itinerario.

L’itinerario si intreccia con quello predisposto al museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino scandito da dipinti, sculture, oreficerie sacre e tessuti liturgici. In particolare la decorazione marmorea dell’antica Cappella del SS.mo Crocifisso in Cattedrale, i dipinti Madonna del Carmine, Santi e anime purganti, Resurrezione di Lazzaro, Madonna immacolata e Santi francescani, il Paliotto d’altare, la Legatura di messale, Calice e Pisside, il Reliquiario a braccio di San Giovanni Theristis, il Bacolo pastorale dell’arcivescovo Antonio De Ricci, Calice e Ostensorio dell’arcivescovo Mariano Ricciardi, Calice e patena, un Arazzo, le statue di San Giorgio e il drago e San Basilio Magno, l’icona di Madre di Dio dell’Iviron.

Il progetto

Patrocinato da Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal Segretariato regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria del Ministero della Cultura (MIC), dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria e Vibo e dall’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI), il progetto “L’Arte racconta: Icone del Rinascimento: dal marmo al digitale è stato finanziato con i Fondi Pac 2014-2020 della Regione Calabria (in particolare grazie all'Azione 2 dal titolo "Rafforzamento del sistema museale – Annualità 2029").

Soggetti capofila del progetto sono la Diocesi di Reggio Calabria-Bova ed il Museo Diocesano. Tanti i partner: unitamente a Calabria Formazione, anche l’Officina dell’Arte, il Conservatorio di Musica Francesco Cilea e le Parrocchie Santa Maria di Loreto a Ortì Inferiore, San Giuseppe e SS. Salvatore a Cataforio e San Nicola di Bari a Vito Inferiore. I risultati dell’attività progettuale sono stati illustrati in occasione di una conferenza scandita da numerosi interventi: monsignor Antonino Denisi, decano del Capitolo della Basilica Cattedrale, don Pietro Sergi, vicario episcopale per la Culturale, monsignor Demetrio Sarica, parroco della Basilica Cattedrale, don Domenico Rodà, direttore dell'Ufficio Beni culturali dell'arcidiocesi reggina, Lucia Lojacono, direttrice del Museo diocesano Aurelio Sorrentino di Reggio Calabria e responsabile scientifica del progetto, Giorgio Nordo, referente di Calabria Formazione, il restauratore Giuseppe Mantella, Salvatore Patamia, segretario regionale del Mic per la Calabria, Daniela Vinci, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria, Irene Calabrò, assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria e Paolo Martino, incaricato regionale Beni culturali ecclesiastici.