VIDEO | Questa mattina visita a due realtà importanti di Catanzaro che offrono sostegno ai malati di demenza e a minori e donne in difficoltà, il centro diurno della Ragi Onlus e l'Istituto Palazzolo
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Un sorriso, una carezza, un momento di felicità. È il dono più bello che si possa ricevere in questo Natale diverso, un Natale in cui le distanze imposte dalla pandemia ci hanno fatto apprezzare di più la bellezza delle relazioni.
Ed ecco allora che continua l’impegno del nostro gruppo editoriale Diemmecom, con in testa il presidente Domenico Maduli, per regalare piccole grandi emozioni alle fasce più deboli. Gesti semplici ma dal grande valore umano come la visita al centro diurno Alpade, alzheimer, Parkinson e demenze di Catanzaro, gestito dalla Ragi onlus di Elena Sodano.
Storie più o meno diverse che si intrecciano in questo piccolo mondo a colori dove le demenze vengono curate con l’amore. «La cura è importante ma poi c’è un apparato che l’uomo non può non avere: è l’amore, la relazione, il sentirsi ancora importante» dice convinta la Sodano, ideatrice della terapia non farmacologica Teci, terapia espressiva corporeo integrata che da anni viene applicata nel suo centro. Un luogo dove si respira serenità e dove ognuno è libero di vivere le proprie emozioni.
La visita all'Istituto Palazzolo
La giornata è proseguita poi con la visita, sempre a Catanzaro, alle suore delle Poverelle dell’istituto Palazzolo che da anni offre sostegno a donne e minori in difficoltà.
«Noi lavoriamo per ricucire le loro piccole grandi ferite e per fornire un supporto alla genitorialità – ha spiegato Monica Costantino, coordinatrice del servizio per minori -. La comunità accoglie donne con figli o sole e in alcuni casi vittime di violenza. I minori ci vengono affidati dall’autorità giudiziaria e si trovano in situazioni di difficoltà prevalentemente familiare. Li accogliamo come figli, gli facciamo vivere tutte le esperienze possibili che le nostre risorse ci permettono. Fortunatamente ci sono tante forme di collaborazione e di volontariato che ci aiutano in questo, per cercare di rendere la loro vita il più normale possibile sempre puntando al reinserimento nella società. Per quanto riguarda i minori i posti disponibili sono undici e al momento siamo al completo; le donne invece sono due, entrambe con figli».
«Il nostro desiderio è portare un po’ di vicinanza, la presenza di misericordia, soprattutto a chi fa più fatica ad andare avanti – ha sottolineato la madre superiora Stefania Pusineri, responsabile dell’Istituto all’interno del quale vivono nove suore –. La nostra è una bella realtà, che si avvale di una collaborazione importante da parte dei laici e che nel tempo si è trasformata tenendo conto dei bisogni del territorio. Se dobbiamo scegliere tra una situazione facile da gestire e una difficile, sicuramente scegliamo quella difficile. Il nostro è un progetto di condivisione di valori».
Vicinanza alle famiglie in difficoltà
E ancora, l’attenzione della società editoriale del Gruppo Pubbliemme-LaC è rivolta anche a famiglie in difficoltà per le quali un pensiero o una parola di conforto, diventano un gesto che scalda il cuore. «Io ho sei figli, lavora solo mia moglie – ha raccontato Massimo nel ricevere un dono natalizio – nella vita abbiamo avuto tante difficoltà ma siamo sempre andati avanti con serenità e onestà». «Io sono mamma di cinque figli – ha affermato invece Rita – il più grande si chiama Saverio ed è un ragazzo autistico. Purtroppo con mio marito Vitaliano abbiamo vissuto tante criticità ma, non so perché, succede spesso la stessa cosa: nel momento più buio e difficile, lungo il nostro cammino arriva sempre qualcuno che ci dà forza e che riporta la luce».