Lamezia si conferma un importante laboratorio cinematografico. La pellicola del regista Sebastiano Basile girata con la tecnica del green screen
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Lamezia Terme è ormai candidata a diventare riferimento calabrese per quanto riguarda il settore cinematografico. La quarta città della Calabria è, oggi, davvero nelle condizioni di giocare questa ambiziosa partita. E lo può fare giocando su due fronti, essendo cioè in grado di garantire, da un lato, l'offerta infrastrutturale e direzionale e, a quanto pare, dall'altro anche quella artistica. Per quanto riguarda gli studios cinematografici sarebbero già iniziati i lavori nell'area industriale lametina.
Lo ha confermato ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione del film Koi Zero, il direttore della Film Commission, Anton Giulio Grande. Insomma, il sogno di dare vita a una piccola Cinecittà calabrese e di fare quindi sviluppare l'industria cinematografica sembra sempre più vicina. E, in attesa del primo ciak del film Sandokan, stiamo assistendo all' allestimento del suo esotico set. Ma a Lamezia, il cinema, negli ultimi tempi sta evolvendo anche dal punto di vista artistico e culturale. Intanto, con il suo Lamezia film fest, a cura di Gianlorenzo Franzi, critico cinematografico di livello che collabora, in Rai, con il Cinematografo di Gigi Marzullo. E poi con i suoi giovani registi. Con Mario Vitale che con Beppe Fiorello ed il suo “L’afide e la formica” ha fatto balzare la città di Lamezia sui tabloid nazionali. E, arrivando al tema della conferenza stampa, ci sono poi i giovani appassionati che si organizzano con nuovi linguaggi e nuovi stili. Così la bella e particolare esperienza di cinema in green screen. È la vicenda da regista di Sebastiano Basile e del suo cinema fantascientifico realizzato per la gran parte al chiuso di uno studio, davanti un green screen, appunto, che poi in post produzione consente l’inserimento di immagini digitali.
Il film di fantascienza realizzato e ambientato in Calabria racconta La saga di Koi Zero, giunta alla sua seconda edizione: la storia, anzi la visione, di come potrebbe essere la Lamezia Terme del 2400 circa. Il sogno dell'ibernazione e la possibilità di esplorare nuove possibilità di vita su un altro pianeta. Basile tocca il tema filosofico del senso della vita sulla Terra, passando per la questione ambientale e per l'intelligenza artificiale. Il film, a cui hanno partecipato attori calabresi, è stato realizzato a costo zero. Alla presentazione di Koi Zero parte seconda c'era Francesco Grandinetti che, insieme alla sua famiglia, fa parte della storia del cinema a Lamezia e che ha organizzato l'iniziativa. Con lui, come già accennato, il direttore di Calabria Film Commission. La prima del film è prevista per giorno 14 aprile al Politeama di Sambiase. Dal canto loro, sia Grandinetti che Grande hanno sottolineato l'importanza di dare spazio e nuove possibilità, soprattutto ai giovani artisti emergenti che possono davvero dare un grande contributo in tema di input culturali per Lamezia.