Si è tenuto lo scorso venerdì, nell’aula magna dell’Istituto professionale di Stato - servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera (Ipseoa) San Francesco di Paola, un workshop che ha visto coinvolti studenti, docenti, esperti di settore, l’amministrazione comunale cittadina e il parroco di Sotterra, per discutere della varietà di virtù che ammantano uno dei prodotti più identitari della Calabria: l’oliva.

Nell’ambito delle attività scolastiche, l’Ipseoa San Francesco è anche sede dei corsi I.T.S. Elaia Calabria, il cui vicepresidente Angelo Napolitano – intervenuto per l’occasione – ha snocciolato dati molto incoraggianti, soprattutto per gli studenti nella fase successiva al diploma, che grazie al biennio di approfondimento maturano conoscenze ed esperienze ricercate nel mondo del lavoro. Nel caso di specie, i ragazzi sono stati il fulcro del dibattito, messi in relazione alla formazione turistica ed enogastronomica quali «volano di sviluppo del territorio».

Su questo aspetto, la dirigente scolastica Elena Cupello ha decantato i risultati positivi già ottenuti al momento, e le prospettive incoraggianti con cui si guarda al futuro, grazie alle sinergie instaurate con tutti gli attori virtuosi coinvolti nella preservazione e valorizzazione dell’ambito locale, ma anche con ogni realtà orbitante attorno al turismo e alla cultura enogastronomica in senso più ampio, compreso il piano internazionale. Una scuola aperta all’attualità, capace di creare connessioni sulle quali far correre il futuro degli studenti, anche in questo verso è da intendersi la partecipazione all’incontro del sindaco di Paola, Giovanni Politano, insieme al quale l’Ipseoa sta dando vita ad un progetto su cui presto dovrebbero cadere i veli, e che potrebbe regalare un tocco di vitalità all’intera immagine della città.

Chi è già al lavoro per dare consistenza ad un’intuizione, è il parroco di Sotterra, don Aurelio Marino, intervenuto all’incontro per raccontare storia e usi dell’ulivo bianco, la cui coltivazione è ripresa su suo impulso nelle terre vicine alla celebre chiesa interrata.

Dall’olio del Crisma a quello alimentare, molto suggestivi sono stati i contributi dei due esperti intervenuti per conto del Crea (Centro di Ricerca Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura), la dottoressa Gabriella Lo Feudo e il capo panel Massimiliano Pellegrino, il quale ha dato saggio – con dimostrazione dal vivo – delle capacità che occorrono per saper comprendere le qualità dell’olio extravergine.

A margine è stato offerto un buffet composto da pietanze dolci e salate preparate dagli studenti, che hanno visto protagonista proprio l’olio di oliva, declinato in una serie di manicaretti che hanno deliziato il palato dei tanti presenti.