VIDEO | Officiata dal correttore provinciale dell’Ordine dei minimi, padre Francesco Trebisonda, la liturgia del giovedì Santo è culminata con una silenziosa processione
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Col precetto di seguire pedissequamente gli insegnamenti di Gesù Cristo, nel Santuario Regionale di San Francesco di Paola si è svolta la funzione che da avvio al Triduo pasquale, il percorso liturgico che iniziando dal Coena Domini, durante il quale si svolge il rito della Lavanda dei piedi, terminerà con i Vespri della domenica di Risurrezione.
Una cerimonia intensa, che vista la partecipazione dei fedeli, si svolge ormai abitualmente nella nuova aula realizzata accanto la vecchia Basilica, dove la musica dell’organo e le melodie intonate dal coro, hanno scandito le fasi della preghiera, che il Correttore Provinciale dell’Ordine dei Minimi, padre Francesco Trebisonda, ha curato fino all’atto finale della processione, culminata nella visita alla cappella del Patrono di tutti i calabresi.
Già coinvolti in attività manutentive presso il Romitorio, tre detenuti della locale casa circondariale hanno avuto modo di partecipare alla funzione, interpretando il ruolo che fu degli apostoli all’atto del lavacro, quando il Messia passò in rassegna i suoi seguaci prima di recarsi nel Getsemani.
«Essere qui e prendere parte a questa liturgia – ha detto Gaetano – è un’emozione indescrivibile. Ringrazio la comunità dei Frati, la direzione penitenziaria e la magistratura, che ci hanno concesso di essere qui oggi a portare la nostra testimonianza».
Prosegue quindi nel migliore dei modi la sinergia in atto tra il Santuario Regionale e la casa circondariale, figlia della condivisione del principio secondo cui l’esperienza inframuraria può e deve diventare un’occasione di riscatto, di redenzione. In questo verso sono tante le iniziative condotte dalla direttrice Emilia Boccagna, che attraverso una rete sempre più fitta di collaborazioni, sta dimostrando l’efficacia di un metodo improntato alla valorizzazione dell’aspetto riformatorio di ogni pena.
«Noi siamo qui impegnati in opere di manutenzione – ha aggiunto Filippo – e mai ci saremmo aspettati di poter fare questa esperienza. La nostra gratitudine nei confronti di quanti hanno reso possibile la nostra partecipazione, è davvero immensa, come la gioia di essere qui oggi». Concetto ribadito anche da Carmine, che facendo leva sull’intensa solennità del momento vissuto, si è detto fiducioso «di poterla custodire nel cuore per il tempo a venire».
Dal canto suo, padre Trebisonda ha invece fatto appello ai credenti, esortandoli ad «essere cristiani tutto l'anno, non soltanto durante la Settimana Santa».