Sono trascorsi sei mesi da quelle terribili ore 4.30 del 26 febbraio scorso. Un gruppo di volontari ha voluto dare un contributo di memoria e compartecipazione con una distesa di candele rosse e bianche: 94 in tutto, quante furono le vittime accertate del naufragio di migranti avvenuto a Steccato di Cutro. Il folto gruppo di persone che si è dato appuntamento attorno a qualche resto del relitto del caicco 'Summer love' sul quale viaggiavano circa 180 migranti partiti alcuni giorni prima dalla Turchia ha acceso 59 fiaccole rosse in memoria degli adulti e 35 bianche per i minori 

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Quella gelida e ventosa notte di febbraio si aprì uno squarcio che comunque difficilmente potrà essere ricomponibile, quello che in tanti, tra volontari ed attivisti non vogliono permettere che si dimentichi è che quel caicco fu infatti avvistato molte ore prima della tragedia, e dallo scarico di responsabilità che si aprì dalle inequivocabili parole dell’allora comandante della Capitaneria di Porto Aloi, poco o nulla sembra cambiato 

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Lo ha confermato anche l’attuale Capitano di Vascello Morello, che da giugno scorso ha dato proprio ad Aloi il cambio della guardia alla guida della Capitaneria di Crotone, sui migranti e le procedure c’è una unica dichiarazione registrabile a latere dell’incontro sui lavori al porto vecchio organizzato dall’Autorità portuale a cui è stato invitato: «sui migranti le operazioni sono coordinate a livello regionale» quasi sconsolatamente è costretto a riferire il Capitano di Vascello da poco arrivato a Crotone «il coordinamento di soccorso è rimesso al Centro di soccorso di Reggio Calabria».

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Eppure dalla rotta dalla Turchia, e non solo da quella, proseguono arrivi ed anche altre tragedie come quella a largo di Pylos in Grecia dello scorso giugno.

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E sulla spiaggia di Steccato, intanto, si sta per concludere una stagione estiva non molto diversa da altre, che a parte qualche segno lasciato a memoria, e l’iniziativa dei volontari di due giorni fa, si è solo registrata qualche demolizione di manufatti abusivi programmata da anni.

E se ad ottobre saranno incanalati verso il giudizio il doppio filone dell’indagine legato a scafisti e secondini, con il giudizio immediato per quattro dei presunti scafisti del viaggio mortale,  sul banco, resta il troncone relativo al “buco” nella catena di soccorsi al caicco che fu lasciato in balia del mare in burrasca, dove sui sei indagati dalla Procura di Crotone gravano ancora tanti, troppi, omissis e la speranza che entro l’anno possa iniziare a celebrarsi il processo.