Il professore Daniele Castrizio nel corso di un'intervista rilasciata per Il Reggino spiega chi poteva rappresentare la terza scultura e dice: «Forse ci sono livelli superiori dietro la scomparsa...»
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Ipotesi e ricerche. Un mistero che dopo 45 anni non smette di affascinare studiosi, esperti, visitatori di ogni parte del mondo: sono i Bronzi di Riace. E se le statue nel mare di Riace fossero state davvero tre? E se sì, la terza chi rappresentava? E, soprattutto, che rapporto aveva con le altre due statue? Per cercare di rispondere a questo interrogativo Gabriella Lax ha intervistato Daniele Castrizio, docente di numismatica all’Università di Messina e storico.
Secondo Castrizio, le due statue rappresentano Eteocle e Polinice, del cosiddetto gruppo dei fratricidi, formato dalle statue dei due fratelli con in mezzo la madre Euryganeia, le cui preghiere a nulla valsero (perché i fratelli si uccisero in duello) e poi più in là Tiresia l’indovino e la sorella Antigone. Le due statue sarebbero frutto del lavoro di Pitagora da Reggio e sarebbero state create, come lo dimostra la terra in essi contenuta, ad Argo. Se si prova a ricostruire un unico volto con le metà degli altri due si nota la simmetria perfetta del taglio degli occhi, del naso, della bocca.
Ma perché si pensa a un terzo bronzo? «Perché - dice Castrizio - nel verbale del ritrovamento delle statue viene descritto un terzo bronzo non in maniera consona ai due bronzi ritrovati, visto che si legge “la gamba sopravanzante e le mani aperte”». Posizione che non è attribuibile in alcun modo alle due statue oggi note.
Perché allora non si va ad effettuare ulteriori ricerche nei fondali dove furono trovati i bronzi, dove è plausibile che vi sia ancora materiale utile?
«Lei dice ciò che io affermo dal 2004 e non riesco a capire perché. Forse - afferma il docente - ci troviamo di fronte a soggetti istituzionali che sembrano non avere contezza del fatto di rappresentare lo Stato o forse ci sono livelli superiori...».
Leggi QUI l'intervista completa realizzata da Gabriella Lax per IlReggino.it