INTERVISTA| Lo scrittore porta in scena a Cosenza al teatro dell'Acquario, i temi della migrazione. E sulla Giornata della Memoria afferma: «Rischia di diventare il giorno della falsa coscienza e della retorica. Per celebrarla in modo vero e autentico dobbiamo salvare gli uomini, andarci incontro uno con l'atro, promuovere l'accoglienza»
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Carta Bianca è uno spettacolo di Moni Ovadia ancorato all’attualità, andato in scena a Cosenza nell’ambito della stagione di prosa del Teatro dell’Acquario. Il suo è un monologo accattivante, segue un binario preciso, quello dell’uso della parola, sinonimo di libertà ma anche di responsabilità. E quando la parola viene usata senza responsabilità, comincia la catastrofe. Sale sul palco poche ore dopo l’ultimo dramma delle morti in mare e a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria. Temi cari allo scrittore. Salvatore Bruno ha raccolto il suo commento.